L’agenzia Reuters riporta che il ministero per i Beni e le attività culturali sta studiando una nuova tassa sull’acquisto di cellulari e computer che potrebbe generare circa 200 milioni e che dovrebbe servire a risanare i conti della Siae (Società Italiana degli Autore ed Editori). La segnalazione è stata riportata da Stefano Parisi, amministratore delegato di Fastweb durante un intervento alle giornate marconiane. Parisi, parlando con gli inviati di Reuters ha precisato che “si parla di due-tre euro a pezzo” (!) “che vengono motivati con la necessità di tappare il buco dell’evasione del diritto d’autore. Le entrate potrebbero essere di circa 200 milioni”.
Per l’ennesima volta, dunque, l’uso di un computer e di un cellulare è correlato al diritto di autore. Evidentemente non sono bastati gli incassi fatti pagare negli anni passati sui videoregistratori, non basta il 3% pagato sugli apparecchi di registrazione e non bastano le tasse del bollino tutto italiano imposto su DVD e CD e le tasse (o, più pomposamente “compenso per copia privata”) sui supporti vergini analogici o digitali, una legge che sicuramente farà discutere e susciterà malumori perchè non tiene conto di tutti quei casi in cui un CD o un DVD non ha nulla a che vedere con il diritto di autore.
[A cura di Mauro Notarianni]