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SIAE: «Apple vi depreda, vi venderemo noi iPhone a prezzi economici»

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Apple è scorretta, pensa soltanto a sfruttare gli Italiani discriminandoli, ci penseremo noi a liberarli. È questo il sunto dell’ultima dichiarazione della SIAE, ufficializzata dal nuovo Comunicato Stampa, per alcuni versi davvero sorprendente diramato attraverso una pagina sul sito ufficiale. Secondo la Società Italiana degli Autori ed Editori il cattivo di tutta la vicenda di cui parliamo da qualche giorno è soltanto Apple che, differentemente da quanto fa negli altri Paesi europei, in Italia aumenta il prezzo degli iPhone.

Stando a quanto si evince da una tabella pubblicata dalla stessa, pur in presenza di una copia privata più elevata, i prezzi degli smartphone di Apple venduti in Ungheria, Francia, Spagna, Paesi Bassi, Belgio, Gran Bretagna e Germania, sono notevolmente più bassi. Riguardo quest’ultima segnaliamo la permanenza dell’errore, a questo punto grave visto che non solo segnalato da noi, ma anche da altri siti, relativo alla copia privata in Germania dove al momento non esiste alcun ricarico su smartphone e tablet. Questo errore, pervicace (e  si spera non voluto), porta SIAE ad elaborare una tabella errata e fuorviante, facendo costare iPhone in Germania, un esempio, secondo SIAE, della volontà vessatoria nei confronti dei clienti italiani,  719,46 euro, pre tasse ed imposte. In realtò nella Repubblica Federale, iPhone pre tasse ed imposte, costa 755,46 euro, come facilmente verificabile scorrendo Apple Store o anche semplicemente il comunicato stampa di lancio di iPhone 5s dove si legge: «Phone 5s gibt es in Gold, Silber oder Spacegrau und wird in Deutschland für […] 899 Euro inkl. MwSt. (755,46 Euro exkl. MwSt.) für das 64 GB-Modell erhältlich sein». Ovvero: «iPhone 5s sarà disponibile in Germania in Oro, Argento e Grigio Siderale per  [..] 899 euro, inclusa IVA (755,46 euro) esclusa IVA». La differenza non è quindi di 57,51 euro, ma di 21,5 euro, il 2,7% in meno e non il 7,3% in meno secondo di calcoli SIAE. Il resto se ne va in tasse e, appunto, equo compenso. Se poi si scende al modello da 16 GB la differenza di prezzo sarebbe di solo 7,65 euro, IVA e imposta SIAE esclusa, l’1,5% in meno.

Quello che però colpisce riguardo tutto il messaggio che la SIAE vuole diramare è l’atteggiamento di estrema comprensione verso il popolo italiano dove, per dimostrare quella che la società definisce una “scorrettezza del colosso americano”, la società si riserverà di vendere in Italia gli iPhone a prezzi francesi, “favorendo così i consumatori ed evitandone l’ingiustificata depredazione decisa dall’azienda di Cupertino”. 

Si tratta, evidentemente, di una provocazione. Almeno questa, nonostante il tono serioso, è la speranza. Fosse una promessa saremmo davvero di fronte ad un teatro dell’assurdo. Non si capisce in quale modo SIAE potrebbe mettersi a vendere degli iPhone, dove li acquisterebbe e quale sarebbe la struttura commerciale e distributiva a cui potrebbe appoggiarsi, nè se riuscirà mai a sostenere gli eventuali costi legali connessi ad una azione di risarcimento che Apple potrebbe intentare. Non si capisce neppure che interesse avrebbe a farlo e perchè dovremmo comprare un iPhone a prezzo francese, 917 euro, quando su Amazon li possiamo acquistare anche  a meno di 600 euro. Ma se davvero Siae si volesse lanciare nella sua iniziativa commerciale, le chiederemmo di venderli al prezzo di Hong Kong; se si punta al risparmio, puntiamo al meglio…

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