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Sembra che Apple abbia deciso di attuare una scelta conservativa nelle ordinazioni di chip per il prossimo iPhone 7, segnale evidente che la domanda prevista da Cupertino relativa al prossimo smartphone potrebbe essere sensibilmente inferiore rispetto a quella dei modelli precedenti. A svelarlo, seppur in maniera non troppo esplicita, la società di assemblaggio Advanced Semiconductor Engineering (ASE), come riporta nikkei.
A dire il vero, ASE non cita direttamente Apple nel suo ultimo report finanziario, ma dichiara che “il grande cliente negli USA” risulta essere più conservatore negli ordinativi dei chip. Considerando che in passato Apple ha rappresentato il 31,2 per cento dell’intero fatturato ASE, per un totale di 8,73 miliardi di dollari nel 2015, è facile immaginare che il grande cliente sia proprio la società della Mela.
Non stupisce che Apple abbia deciso di essere più conservatrice nelle ordinazioni di chip per iPhone 7: le principali società di analisi prevedono un importante rallentamento nelle vendite di smartphone a livello globale per i prossimi mesi, un andamento che interesserà tutti i costruttori. Nel caso specifico di iPhone 7, o come verrà chiamato il nuovo modello in arrivo questo autunno, le previsioni diventano ancora più conservatrici. E’ certo che iPhone 7 presenterà migliorie hardware rispetto ad iPhone 6s, ma per praticamente tutte le anticipazioni in circolazione, dovrebbe trattarsi di uno smartphone molto simile all’attuale generazione, un dispositivo di transizione, in attesa della vera rivoluzione del 2017.
E’ improbabile, allora, che iPhone 7 riesca a ribaltare il recente calo di vendite fatto registrare da Apple nei mesi scorsi: camera doppia su iPhone 7 Plus e assenza del jack da 3,5 mm potrebbero non essere le carte giuste per sostenere il successo di iPhone 7.