Sharp ha annunciato che nei moderni stabilimenti di Kameyama è stata avviata la produzione di schermi IGZO (ossido di zinco, indio e gallio) tecnologia che utilizza il silicio amorfo (a-Si) al posto del tradizionale TFT (Thin-Film Transistor) e alla quale Apple più volte, riferiscono varie voci, si è mostrata interessata (lo scorso anno trapelò l’esistenza di un accordo di collaborazione Apple-Sharp con un investimento da parte della Mela di una somma compresa tra i 500 milioni di dollari fino a 1 miliardo di dollari per l’acquisto di nuovi macchinari).
Tra i vantaggi dell’IGZO l’elevata risoluzione, il consumo ridotto, il costo di produzione inferiore. Tre i tipi di display inizialmente previsti: 32” con risoluzione 3840×2160 a 140 ppi, 10” con risoluzione 2560×1660 a 300 ppi, 7” con risoluzione 800×1280 pixel a 217 ppi.
Qualche giorno addietro è stato annunciato un accordo tra Foxconn e Sharp: il principale costruttore per conto di Apple è entrato in termini paritetici nella proprietà di un mega impianto di costruzione di schermi LCD. Foxconn dipende sempre più da Apple e i progetti di quest’ultima sicuramente influenzano alcune decisioni strategiche. In passato si è anche parlato, senza conferme ufficiali, di investimenti di Apple proprio sullo stabilimento di Kameyama e quindi non è assolutamente da escludere che il primo cliente a ricevere forniture di questi display sarà proprio Cupertino.
Sharp è leader a livello mondiale nella tecnologia dei cristalli liquidi e in quella digitale applicata all’elettronica; è una delle multinazionali più grandi del mondo e può contare su 67 basi operative distribuite in 32 Paesi su 5 continenti.
[A cura di Mauro Notarianni]