Il nuovo Messaggi contro WhatsApp è la sfida lanciata da Apple a Facebook. Una volta si chiamava iChat. Poi è diventato Facetime da una parte e iMessages dall’altra. I due mondi ancora non si sono unificati, ma c’è un importante sviluppo. Tra le novità costituite dal lancio della doppia piattaforma iOS 8/Yosemite, ispirate dall’era dell’Armonia di Tim Cook, c’è infatti l’evoluzione della messaggistica. Che adesso è più efficace, più pervasiva, più flessibile. E porta gli SMS sul Mac, dà la possibilità di rispondere da qualsiasi tipo di apparecchio sia registrato, e alla fine permette di riorganizzare in maniera molto più efficiente tutto il pacchetto della messaggistica istantanea della piattaforma Apple aprendola anche agli altri utenti che usano gli SMS.
Perché questa mossa? È presto detto: dopo che Facebook si è comprato WhatsApp e che Microsoft ha ricominciato a spingere seriamente con Skype, aggiungendo le traduzioni simultanee delle chat, il mercato della messaggeria si sta facendo più tosto e Apple non ha mancato di presentare novità in questo settore. Si tratta forse di poca cosa vista dal di fuori e sicuramente di cose che si sono un po’ perse nel turbine degli annunci di questa WWDC, però si tratta di cose importanti.
La nuova app per la messaggistica infatti ha un ruolo fondamentale nel costruire l’esperienza senza soluzioni di continuità che caratterizza l’approccio di Apple al futuro dei suoi sistemi operativi. Se una volta ci si chiedeva quale sarebbe stata la strada, se cioè si sarebbe visto prima un sistema operativo come iOS (che ha i numeri di installato maggiori) diventare anche il sistema operativo del Mac o viceversa, adesso è chiaro che i due percorsi rimangono separati ma uniti come due fratelli gemelli: telepatici ma fisicamente due corpi separati, per usare un’immagine. In questo la messaggeria, che è il veicolo per portare le informazioni più importanti dentro l’esperienza quotidiana degli utenti di entrambi i sistemi, diventano la chiave. Un piccolo ruolo lo offre anche AirDrop, adesso compatibile tra Mac e iPad/iPhone e poi le nuove modalità modulari per riuscire a passare nuovi servizi e far attivare nuove applicazioni all’interno di contesti e dati di altre applicazioni. Un futuro interessante.