Lo scorso anno, nel corso di un evento dedicato alle tecnologie per l’healthcare, un non meglio precisato manager responsabile per l’information & communication technology ha rivelato di aver verificato un ritorno sugli investimenti in meno di una settimana nella redditività dell’iPad. È quanto riferisce a Forbes Dan Munro, fondatore di iPatient e assiduo commentatore in eventi dedicati all’ambito medicale. Pare che l’analisi del ROI (Return On Investments, l’indice di redditività del capitale investito) sia talmente favorevole che il Consiglio d’Amministrazione dell’ospedale nel quale opera il CIO in questione (il cui nome non è stato volutamente reso noto) non riusciva inizialmente a crederci.
Nel corso di un programma pilota, alcuni iPad sono stati distribuiti a un gruppo selezionato di operatori che lavorano nel settore della sanità; un meccanismo di analisi statistico-matematica ha permesso di tracciare i movimenti e il flusso dei lavoratori; i dati sono stati incrociati con costi già all’ospedale, mostrando che il tempo risparmiato e i benefici ottenuti, permettono di ripagare il costo dell’iPad in soli nove giorni.
Non è il primo trattato a evidenziare l’efficienza che l’iPad di Apple porta in ospedale. Uno studio pubblicato sugli ‘Archives of Internal Medicine’ evidenzia che i medici ospedalieri diventano più efficienti se vengono dotati del tablet. È possibile risparmiare tempo e dedicarsi di più ai pazienti e alla formazione. Già nel 2010 l’University of Chicaco Medicine è diventato il primo ospedale americano a dotare i suoi operatori di tablet, assegnando a tutti i 115 medici del reparto di medicina interna un iPad, collegato ai database dell’ospedale.
Nel 2011 in un programma promosso dal Seattle Children’s Hospital, i medici hanno dichiarato di sentirsi più efficienti, liberi di dedicare più tempi ai pazienti e di partecipare con più facilità ad attività di formazione; l’unica lamentela all’epoca fu la mancata ottimizzazione dei gestionali usati dall’ospedale per l’interfaccia touch.