Da oggi dovrebbe essere disponibile il primo assaggio di quel che significa avere un’alternativa ad App Store: MacPaw, uno sviluppatore molto popolare che ha costruito un nome con Setapp, attualmente il principale e più noto dei negozi di applicazioni per Mac alternativo ad Mac App Store, da oggi dovrebbe attivare anche la versione per iPhone.
I lavori sono iniziati lo scorso anno, da quando era diventato noto che Apple sarebbe stata obbligata ad offrire alternative ad App Store. Quando Apple ha annunciato cambiamenti per iOS, Safari e l’App Store nell’Unione Europea, in conseguenza del Digital Markets Act che consente, tra le altre cose, agli sviluppatori di offrire le proprie app iOS in download da app marketplace alternativi, MacPaw aveva ribadito che il suo store ci sarebbe stato.
It’s coming. May 14. Stay tuned pic.twitter.com/pkyrQHdPtm
— Setapp (@Setapp) May 13, 2024
L’implementazione dello store alternativo ha richiesto uno sforzo notevole da parte di questo sviluppatore, che deve rispettare precise regole imposte da Apple, tenere conto di API specifiche, nuovi framework ed eventuali richieste di interoperabilità (gli sviluppatori possono inviare ad Apple richieste aggiuntive di interoperabilità con le funzioni hardware e software di iPhone e iOS).
Le app distribuite su store alternativi come Setapp Mobile richiedono che il software sia autenticato (una procedura di “notarizzazione”): se un’app è autenticata da Apple significa che Apple l’ha analizzata alla ricerca di software dannosi, non rilevandone alcuno.
Il post su X non dice altro che la data del lancio, 14 maggio, appunto. Formalmente non sappiamo quindi come funzionerà, ma in realtà si è appreso che opererà proprio come Setapp per Mac: basterà pagare un abbonamento e si avrà accesso, come MacPaw aveva spiegato ad alcuni siti americani, a tutte le app in esso contenute.
Per comprendere il meccaismo Setapp, in versione Mac sfrutta il concetto di abbonamento (stile Netfflix): con prezzi a partire da 9,99$ al mese è possibile avere accesso a oltre 240 app su Mac.
La versione per iPhone opera bastandosi esattamente sullo stesso concetto. Sarà anche possibile combinare insieme un abbonamento per Mac e uno per iPhone con variazioni sul numero di dispositivi di installazione.
Qualche punto di domanda sorge sulle prospettive di successo di un sistema che ha dei costi che qualche sviluppatore ritiene insostenibili. Altri dubbi nascono dal gradimento che un simile store potrebbe avere. Fino ad oggi non sembra che intorno alle novità imposte dal Digital Markets Act ci sia stato un assembramento di sviluppatori ansiosi di misurarne le potenzialità, sia questo per i limiti imposti da Apple sia per la potenza della piattaforma nativa, App Store di Apple.
Per sfruttare eventuali marketplace di app alternativi, è necessario installare gli ultimi aggiornamenti di iOS. Apple ha intanto rilasciato gli aggiornamenti a iOS 17.5 e iPadOS 17.5. Anche iPadOS consentirà in futuro di sfruttare app-store di terze parti: Apple ha annunciato che, in linea con le direttive europee, implementerà il supporto a martkplace di terze parti anche su iPad. Il tablet di Apple è stato designato come “gatekeeper” e Apple ha ha sei mesi di tempo per rendere il sistema operativo di iPad pienamente conforme agli obblighi DMA, applicando cambiamenti alla stregua di quelli già integrati su iPhone iniOS 17.4, con modifiche relative a metriche per l’analisi delle app, funzionalità per motori browser alternativi, e opzioni per l’elaborazione di pagamenti nelle app e la distribuzione di app per iOS.