Per il momento Apple Pay domina i pagamenti da smartphone in termini di utenti mensili, ma la guerra per accaparrarsi questo mercato prosegue ed è una corsa a tre tra Cupertino, Google e Samsung. Il colosso sud coreano fa da terzo incomodo nella sfida tra Apple e Google per convincere i consumatori a usare i sistemi di mobile wallet per utilizzare direttamente lo smartphone per gli acquisti “in prossimità” trasferendo nel telefono le proprie carte di pagamento, abilitando i meccanismi che consentono di pagare avvicinando il cellulare ai POS.
Samsung vanta ora 5 milioni di utenti e il suo sistema di pagamento avrebbe elaborato 500 milioni di dollari in transazioni da quando è stato lanciato negli USA a settembre dello scorso anno. Stando alle stime di Crone Consulting, Apple Pay da quando è stato lanciato a ottobre del 2014 vanta una media di 12 milioni di utenti mensili a livello mondiale, mentre Android Pay di Google (lanciato a settembre dello scorso anno) arriva a una media di 5 milioni di utenti mensili.
Per il servizio di pagamento, Samsung ha acquistato LoopPay, una startup di Boston che ha sviluppato una tecnologia di pagamento mobile che sfrutta la Magnetic Secure Transmission (MST) compatibile con il 90% dei POS. Basta avvicinare lo smartphone al lettore per avviare la transazione. Apple Pay, invece, sfrutta la tecnologia NFC e richiede l’aggiornamento dell’infrastruttura, una spesa che i commercianti se possibile, evitano.
Google, Apple e Samsung, spiega BloombergBusiness, sono tra le aziende alla ricerca di una fetta di mercato che si stima, arriverà a valere 142 miliardi di dollari nel 2019. Nonostante i numeri che vantano Samsung e altri, molti negozianti non sono ancora in grado di accettare i pagamenti da dispositivi mobili; il problema è anche convincere le persone dei vantaggi di un dispositivo mobile rispetto a una tradizionale carta di credito o debito. Non tutti sembrano avere compreso i vantaggi, le comodità, la maggiore sicurezza e la semplicità dei pagamenti contacless, rispetto alle carte tradizionali.