Con il numero dei clienti paganti che aumenta un trimestre dopo l’altro, a giudicare dall’esterno potrebbe sembrare che i servizi Apple crescono sempre e stiano andando alla grande, specie se si tiene conto che attualmente le entrate di questa categoria sono al secondo posto, subito dopo quelle generate da iPhone. Eppure, secondo un nuovo studio Apple potrebbe ottenere molto di più se solo fosse in grado di convincere davvero i suoi clienti ad abbonarsi.
I dati ufficiali ci dicono che Apple ad ottobre aveva 900 milioni di abbonati, numero che corrisponde a un aumento delle entrate pari al 5% nell’arco dell’intero anno e che soltanto nel quarto trimestre fiscale ha portato 19,19 miliardi di dollari nelle casse aziendali. In prospettiva è quasi la metà dei 42,63 miliardi di dollari generati dal segmento iPhone, che come dicevamo è il motore numero uno di Apple.
Lo studio
Nell’ultimo lustro le entrate dei servizi Apple sono aumentate enormemente, eppure Consumer Intelligence Research Partners (CIRP) sostiene che la multinazionale non starebbe sfruttando tutte le opportunità che le consentirebbero di aumentare ulteriormente i ricavi in questo settore. Dicono cioè che Apple avrebbe tutte le carte in regola per convincere una percentuale maggiore di utenti iPhone, iPad e Mac ad abbonarsi e/o aumentare il numero degli abbonamenti ai propri servizi.
Allo stato attuale – scrive CIRP – gli abbonamenti iCloud rappresentano le sottoscrizioni più comuni, tanto che il 60% degli intervistati sostiene che ne ha attivato uno; al secondo posto c’è Apple Music, con il 36% degli utenti intervistati, mentre all’ultimo gradino del podio c’è un 28% di intervistati che sostiene di avere sia l’abbonamento ad Apple TV che ad Apple Podcast.
L’assicurazione Apple Care per iPhone ce l’ha invece soltanto il 4% degli intervistati, mentre sale appena al 7% la percentuale di quelli che l’hanno attivata per iPad. Questi numeri – spiegano gli analisti- sono bassi anche perché sulle assicurazioni c’è molta concorrenza, per di più quasi il 70% degli iPhone in USA viene venduto tramite operatore di telefonio oppure online.
Numeri da prendere con cautela
Quando si analizzano questi numeri vanno comunque tenute in conto alcune cose. Innanzitutto, non sempre le persone sono a conoscenza del fatto che potrebbero pagare un abbonamento: c’è ad esempio chi sa di aver installato l’app Apple TV o usa Apple News pensando di pagarle, invece stanno usando soltanto la versione gratuita del servizio.
Secondariamente, il CIRP in questo caso non dice a quanto ammonta il numero di intervistati: potrebbe trattarsi solo di qualche migliaio di persone, una percentuale molto piccola se raffrontata al quasi miliardo di abbonati esistenti.
Per di più il 28% di abbonati ad Apple TV+ sembra una percentuale un po’ troppo alta rispetto al 36% di quelli abbonati ad Apple Music, specie se si tiene conto del fatto che studi precedenti riguardo Apple TV+ parlano di una quota di mercato complessiva che si aggira intorno al 6%.