Fare il genitore non è semplice, ma diventa ancora più difficile quando, nell’educazione dei propri figli, c’è di mezzo la polizia. Ha dell’incredibile il caso di Ronald Jackson, un padre che si è ritrovato con le manette per aver sequestrato l’iPhone 4 alla figlia.
La vicenda risale al 2013, quando il genitore aveva smascherato il tentativo di aggressione verso un altro minore da parte della figlia, che stava organizzando l’attacco scambiando SMS con alcuni suoi coetanei. Requisire il telefono è stata la punizione che il signor Jackson ha ritenuto più giusta per educare la ragazzina e al contempo bloccare l’avanzata delle cattive intenzioni del gruppetto.
Non la pensavano però così gli ufficali del dipartimento di polizia del paese che, a poche ore dalla requisizione del cellulare, si sono presentati alla porta chiedendo di restituire il telefono. Al suo rifiuto, si sono trovati costretti ad arrestarlo.
«Non volevo che la polizia mi dicesse come devo educare mia figlia. Non posso credere che saremmo arrivati a questo punto per un telefono. Non mi sembra giusto» si è giustificato l’uomo. A chiamare la polizia era stata la moglie «Non si può prendere qualcosa che è di proprietà di qualcun’altro, a prescindere dal fatto che sei il genitore oppure no» ha spiegato al giudice, giustificando la chiamata ricordando che il telefono lo aveva comprato lei.
In sua difesa, l’imputato ha dichiarato di non voler riconsegnare il telefono in quanto c’è il suo nome sul contratto del cellulare. Rifiutando il patteggiamento che includeva, per l’appunto, la restituzione del dispositivo alla figlia, l’uomo ha trascorso una notte in carcere, con il rischio di restare in manette per 6 mesi oltre a dover pagare una multa di 2.000 dollari.
Fortunatamente la vicenda si è conclusa per il meglio il giorno seguente, con l’annullamento della sentenza da parte del giudice che non lo ha ritenuto colpevole in quanto mancano prove sufficienti. Il caso andrà comunque avanti in quanto Jackson, giunto a questo punto, ha deciso di presentare una denuncia per violazione dei diritti civili, citando un presunto trattamento illecito da parte dell’ufficio del procuratore della città e del dipartimento di polizia. Secondo Jackson tutta la vicenda avrebbe anche rovinato i rapporti con la moglie e con la figlia «Devo separarmi da loro. Non ci sarà mai più lo stesso rapporto che c’era prima».