Due senatori statunitensi hanno presentato un disegno di legge che mira ad eliminare un testo della Sezione 230, una vecchia legge statunitense usata per mettere al riparo i social network dai contenuti pubblicati dai loro utenti.
I legislatori stanno esaminando la Sezione 230 del Communications Decency Act, un testo che mette al riparo aziende quali Facebook, Google e Twitter dal potere essere citate in giudizio dagli utenti per eventuali post di altri utenti. I due senatori vogliono integrare nella Sezione 230 un meccanismo di protezione per disinformazioni pubblicate dagli utenti su temi legati alla salute.
L’Health Misinformation Act presentato dai senatori democratici Amy Klobuchar e Ben Ray Lujan, prevede la creazione di linee guida che permettano di mettere dei paletti in merito alla disinformazione su questioni legate alla salute.
“Per troppo tempo le piattaforme online non hanno fatto abbastanza per proteggere la salute degli Americani”, ha riferito Klobuchar in una dichiarazione. “Sono le più grandi e ricche aziende del mondo, e devono fare di più per impedire la diffusione di funesta disinformazione sui vaccini”. E ancora: “La pandemia da coronavirus ha mostrato quanto possa essere letale la disinformazione ed è nostra responsabilità intervenire”.
Kevin Martin, vice presidente di Facebook responsabile public policy, ritiene che il disegno di legge possa essere positivo per l’industria tecnologica.
“Sosteniamo da tempo standard di settore comuni e la riforma della Sezione 230”, ha riferito Martin. “Riteniamo che chiarimenti su difficili e urgenti questioni correlate alla disinformazione sulla salute potrebbero essere di aiuto e non vediamo l’ora di lavorare con il Congresso e l’industria del settore in genere esaminando le possibili opzioni”.
Allo stato attuale, la proposta di legge vedrebbe Facebook e altri responsabili della disinformazione. Pochi giorni addietro il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha attaccato attacca Facebook sostenendo che la disinformazione sul Covid-19 stia «uccidendo le persone». Facebook ha risposto spiegato di avere intensificato il lavoro di monitoraggio per identificare, etichettare e, in alcuni casi, rimuovere disinformazioni sia sulla pandemia e sui vaccini.
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