The Heat Initiative, organizzazione che si presenta come gruppo di pressione noprofit per la sicurezza dei minori, ha all’attivo diverse campagne contro Apple, la più celebre è quella che spinge perché Apple setacci foto e video su iCloud degli utenti, ma in realtà le sue battaglie sono per lo più rivolte contro i meccanismi di cifratura su iCloud.
A detta di questo gruppo di pressione, la cifratura su iCloud è di aiuto per chi abusa dei minori, riferendo che, al pari di tutti gli altri, anche i pedofili possono cifrare i dati.
Heat Initiative ha colto il lancio dei nuovi iPhone per pubblicare un annuncio sul New York Times, ma ha anche acquistato spazi su camion-vela per la pubblicità, e affittato un aereo da far sorvolare con un messaggio sul quartier generale di Apple a Cupertino. Il messaggio in questione riportava la scritta “Cara Apple, individua abusi sessuali sui minori su iCloud”.
Non è chiaro chi c’è dietro l’organizzazione in questione, e il sito The Intercept riferisce di una controversa rete di iniziative filantropiche intraprese da miliardari, legata a sua volta a Hopewell Fund, società di consulenza a scopo di lucro che consiglia donatori e organizzazioni no-profit progressiste dove donare denaro e funge da fulcro di una rete di “denaro oscuro” per quelli che sono presentati come “progetti innovativi di cambiamento sociale”.
L’organizzazione Heat Initiative chiede ad Apple di setacciare i dati dei suoi utenti ma molto poco rivela su sé stessa. Il New York Times ha indagato e scoperto legami con la britannica Children’s Investment Fund Foundation (CIFF), organizzazione fondata da Chris Cohn, manager per la gestione di fondi speculativi e investitore attivista.
Un altro legame è stato individuato con Oak Foundation, anche questa fondata da un miliardario britannico. La Oak Foundation ha in precedenza offerto 250.000$ a un diverso gruppo nel tentativo di convincere l’UE all’obbligo di misure di indebolimento nei sistemi di cifratura end-to-end.
The Heat Initiative è capitanata da Sarah Gardner, arrivata da Thorn, organizzazione non profit fondata da Ashton Kutcher e Demi Moore per combattere gli abusi sessuali sui minori.
“Il mio obiettivo è fare in modo che le immagini di abusi sessuali sui minori non siano liberamente condivisibili su internet, e sono qui per difendere i bambini che non possono farlo da soli”, ha dichiarato Gardner, rifiutando però di indicare i nomi dei fondatori di Heat Initiative, contraddicendosi quando con dichiarazioni quali: “Penso che la privacy dei dati sia essenziale” ma spiegando che ritiene possibile la “confluenza tra privacy dell’utente e contenuti illeciti noti”.
Apple aveva in precedenza dediso di implementare meccanismi automatici per verificare l’eventuale presenza di immagini pedopornografiche sugli iPhone, su altri dispositivi prodotti dall’azienda e su iCloud.
L’iniziativa di Apple è stata abbandonata, criticata da varie associazioni, preoccupate da un potenziale diverso uso futuro di questo sistema: la possibilità che governi e regimi vari obblighino Apple a identificare e segnalare la presenza di simboli e immagini varie nelle foto dell’utente non gradite al regime di turno.
Tra i potenziali pericoli di un sistema per individuare in automatico materiale pedopornografico, quelli che in gergo si chiamano “collisioni” (hash identici su immagini che potrebbero far scattare erroneamente allarmi, alterando la bontà̀ del dataset). Gli esperti in sicurezza hanno già evidenziato i pericoli che potrebbero nascere dalle “collisioni” e potenziali problematiche dai falsi positivi.
Ulteriori problemi tecnici sono stati segnalati da più parti, sollevando critiche contro il la soluzione ideata da Apple e quest’ultima alla fine ha deciso di non adottare un sistema che in qualche modo costringe a ridurre privacy e sicurezza per gli utenti.