Un approfondito, originale ed inedito sguardo sui segreti di Apple. È questo quel che è stato possibile vedere questa notte sulla TV americana durante 60 Minutes, popolare e storico “magazine” giornalistico della CBS. Il programma TV, condotto da Charlie Rose, è entrato nel “Sancta Sanctorum” del quartier generale di Apple a Cupertino, ha discusso con i manager della Apple di vari argomenti, incontrato lo Chief Design Officer Jonathan Ive nel suo studio, mostrato il mockup di un Apple Store di nuova generazione e il nuovo Campus in costruzione.
Il documento trasmesso ieri dalla CBS è frutto di un lavoro che è partito a settembre con il lancio dell’ultimo iPhone.
Si parte con una chiacchierata con Tim Cook sulla transizione dall’era Jobs, definito dall’attuale CEO di Apple un uomo completamente diverso da chiunque abbia avuto modo di incontrare. “Un’eccellenza per la quale semplicemente buono non è buono abbastanza”, e tutto “Deve essere grande. Semplicemente grandioso”: sono le parole con le quali è stata definita l’eredità che Jobs ha lasciato alle spalle dell’azienda.
Rose ha avuto l’opportunità di partecipare all’incontro settimanale di ogni lunedì mattina tra i vari dirigenti e anche se non è stata consentita la registrazione dell’evento, ha spiegato che intorno a un grande tavolo di legno si discute di strategie nel meeting tra Jony Ive, Eddy Cue (Senior Vice President Internet Software and Services), Phill Schiller (Senior Vice President Worldwide Marketing ora responsabile anche dell’App Store), Jeff Williams (Chief Operating Officer) e altri dirigenti.
Di particolare interesse l’incontro con Ive, nel suo ultra-segreto laboratorio/studio di design. Circondato da prototipi di prodotti nascosti per l’occasione da drappi di colore nero, Ive ha parlato del processo che porta al design di molti prodotti. È stato mostrato il procedimento adottato da Ive e il suo team per costruire l’Apple Watch, i bozzetti, le cianografie elettroniche dei prototipi, com’è stato realizzato il case in alluminio da una macchina a controllo numerico (CNC).
“Tutte queste cose nel loro complesso” ha detto Ive, “se riusciamo a farle nel modo giusto, ritengo diano la sensazione che si tratti di un oggetto concepito come autentico, realmente ponderato”. Ive e Dan Riccio (Senior Vice President Hardware Engineering) hanno parlato anche del procedimento che ha portato alla nascita della batteria dei nuovi MacBook e le sfide nel progettare per un case così piccolo una batteria grande abbastanza per consentire di usare il computer tutto il giorno.
“Ogni decimo di millimetro nei nostri prodotti è sacro” ha detto Riccio; “questo design ha coinvolto progettisti meccanici, fabbricanti di utensili, chimici e anche progettisti software per realizzare un oggetto in grado di essere collocato nella superfice del prodotto e allo stesso tempo funzionare in modo affidabile”.
Parlando dei grandi sforzi necessari per realizzare alcuni prodotti, Rose ha mostrato il modulo della fotocamera dell’iPhone 6s Plus che, stando a quanto ha spiegato Graham Townsend, Senior Director che si occupa specificatamente dell’hardware della fotocamera, contiene oltre duecento singoli elementi e ha richiesto il lavoro di oltre 800 ingegneri. Townsend ha mostrato il sistema di stabilizzazione ottico delle immagini che consente di stabilizzare la fotocamera quando si scatta una foto, e spiegato che in un dato momento l’iPhone esegue oltre 24 miliardi di operazioni per ottenere lo scatto più corretto possibile.
Si è passato poi a parlare di negozi con Angela Ahrents, Senior Vice President Retail e Online Store, e Rose ha velocemente mostrato il mockup di un Apple Store realizzato in un non precisato deposito del campus della Mela. Con il nuovo design degli store, concepito in collaborazione con Ive, Ahrendts afferma di volere offrire un’esperienza dinamica in grado di mostrare attivamente gli ultimi prodotti di Apple.
In un diverso segmento del documento Philip Schiller, Senior Vice President Worldwide Marketing, ha detto che Apple intenzionalmente mette alcuni suoi prodotti in competizione con altri e che la “cannibalizzazione dei dispositivi” è “quasi concepita per sua natura”.
“L’iPhone è diventato così grandioso che non sai perché vuoi un iPad” ha detto Schiller; “l’iPad deve essere così grandioso da non sapere perché vuoi un notebook. Un notebook deve essere grandioso da non sapere perché vuoi un desktop. Il lavoro di ognuno è competere con gli altri”.
Si è parlato poi di Apple Watch, con Rose che ha lasciato intravedere alcuni indizi sulla realizzazione del prodotto; ancora una volta non sono stati rivelati dettagli sui numeri di vendita e alla domanda se l’Apple Watch è un prodotto che ha bisogno di migliorie, Cook ha risposto che “tutti i prodotti hanno bisogno di miglioramenti, e anche l’Apple Watch non fa eccezione”.
Cook ha risposto in modo vago ed evasivo su presunti prodotti sui quali Apple starebbe lavorando secondo indiscrezioni che puntualmente ritornano: TV e auto. “Una delle cose fantastiche di Apple è che probabilmente ci sono più segreti qui che alla CIA” ha detto scherzando.
Nella seconda parte dell’intervista si è parlato di questioni di peso politico, con argomenti che hanno spaziato dalla privacy, alle backdoor che alcuni governi vorrebbero integrare nei dispositivi per passare alla questione sulla riduzione degli oneri fiscali e ai lavoratori delle fabbriche cinesi.
Come abbiamo già riferito qui, in materia di imposte Cook si è “scaldato”, definendo “stupidaggini della politica” le accuse di alcuni politici USA secondo i quali Apple evade le tasse preferendo giurisdizioni dove si paga poco sui guadagni all’estero, definendo “obsoleto” il codice tributario statunitense, concepito per l’era industriale e non per quella digitale.
L’intervista è finita mostrando il nuovo campus in costruzione, nelle parole di Rose “il più ambizioso progetto di sempre di Apple”. L’intervista completa, incluse parti non tramesse in TV, può essere vista a questo indirizzo.