Le pubblicità con cui Apple mostrava le funzioni di Siri non erano ingannevoli. Questa la sentenza pronunciata a margine di una delle tante cause che nel tempo alcuni consumatori hanno intentato contro Apple.
Quella in questione era stata promossa due anni fa da Frank M. Fazio, Carlisa S. Hamagaki, Daniel M. Balassone e Benjamin Swartzmann, secondo i quali le pubblicità relative ad iPhone 4s e al funzionamento di Siri non erano oneste. In particolare la precisione dell’assistente vocale di Apple era diversa da quella mostrata dagli spot, così che i cinque consumatori avevano immediatamente diffidato Apple e intentato una causa per far riconoscere la responsabilità della casa di Cupertino nell’aver ingannato l’utenza presentando un prodotto, che nella realtà non funzionava come promesso.
Un giudice della Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto settentrionale della California, Claudia Wilken, ha però respinto, come dice electronista, le istanze accusatorie, stabilendo che gli annunci di Apple relativi ad iPhone 4s non erano ingannevoli riguardo le funzionalità di Siri. Nella sentenza si legge che Apple non ha mai sostenuto il funzionamento di Siri a colpo sicuro. Inoltre, continua il giudice, un consumatore ragionevole non si aspetterebbe che Siri funzioni perfettamente tutto il tempo. Queste due motivazioni sono alla base del rigetto del ricorso depositato dai cinque consumatori.
Inoltre, gli stessi attori, continua il giudice, hanno diffidato Apple con una lettera apposita, ma hanno intentato il giudizio subito dopo, senza nemmeno permettere ad Apple di rispondere e difendersi in un tempo congruo. Insomma, il caso è stato risolto a favore di Apple, che a quanto pare non ha ingannato il pubblico sul funzionamento di Siri.