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Secondo Tinder è Apple che deve verificare l’età degli utenti

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Un dirigente di Match, la società che sviluppa app di incontri come Tinder o OkCupid, ritiene che a determinare l’età degli utenti dovrebbero essere Apple e Google, le aziende che sviluppano i sistemi operativi degli smartphone.

A riferirlo è Yoel Roth, in precedenza a Twitter, secondo il quale Apple e Google si trovano in una posizione privilegiata per determinare accuratamente l’età degli utenti.

Il punto di vista è simile a quello indicato alcuni mesi addietro da Antigone Davis, responsabile globale sicurezza di Meta: “Quando un adolescente vuole scaricare un’app, gli app store dovrebbero inviare una notifica ai loro genitori, in modo simile a quando i genitori vengono informati se i loro ragazzi tentano di effettuare un acquisto”, evidenziando le funzionalità che consentono ai genitori di ricevere un avviso per approvare o no un acquisto dallo smartphone.

Anche Mark Zuckerberg, sentito dalla Commissione Giustizia del Senato statunitense in merito ai danni i provocati dalle piattaforme di Meta ai minori, ha poco tempo addietro riferito che dovrebbero essere Apple e Google a verificare l’età degli utenti.

Sulla carta, l’idea può sembrare buona: Google e Apple dispongono di informazioni che consentono loro di stabilire se un utente è minorenne o no; in pratica, l’eventuale implementazione dovrebbe superare diverse insidie: qualsiasi informazione riguardante una persona fisica identificata o identificabile, compresa la data di nascita, è considerata un dato personale, e bisognerebbe mettere in piedi tutto un sistema per consentire all’interessato di acconsentire chiaramente al trattamento dei suoi Dati Personali. Si potrebbe immaginare un sistema che consenta al sistema operativo di indicare automaticamente se un utente è maggiorenne o no ma la maggiore età varia da Stato a Stato (in alcune nazioni si è maggiorenni anche a 15 anni); anche il trattamento dei dati personali varia: in Europa se il minore ha un’età inferiore ai 16 anni, il trattamento è lecito soltanto se e nella misura in cui tale consenso è prestato o autorizzato dal titolare della responsabilità genitoriale. La soglia di età per ottenere il consenso dei genitori è stabilita da ciascuno Stato membro dell’UE ed è compresa fra 13 e 16 anni. Un utente di età superiore ai 15 anni potrebbe quindi rifiutarsi di condividere dettagli sulla sua età con terzi.

Secondo Meta, anche Apple e Google responsabili di cosa scaricano i teenager
Foto di dole777 – Unsplash

L’attuazione di misure di verifica dell’età è complessa e le dichiarazioni di Meta o del dirigente di Match sembrano solo un modo per lavarsene le mani.

Per quanto concerne Apple, le persone con meno di 13 anni non possono creare un ID Apple da sole; l’età varia in base all’area geografica e in alcuni paesi l’età minima è ancora più elevata (es. 15 anni in Repubblica Ceca, Francia, Grecia, Perù e Slovenia, 16 anni in Brasile, Croazia, Germania e altre nazioni ancora).

Apple permette in tutti i casi ai genitori di creare account per i figli e di impostare i controlli parentali in base all’età e altri parametri.

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