Apple va ancora KO contro Qualcomm. Un giudice della United States International Trade Commission (USITC), l’agenzia federale che supervisiona le importazioni negli Stati Uniti, ha stabilito che Apple con iPhone ha infranto un brevetto di Qualcomm, raccomandando un limitato provvedimento di divieto e un’ordinanza di diffida contro Apple.
Secondo la sentenza – la seconda avversa a Cupertino in materia, dopo quella di qualche giorno fa – Apple ha violato il brevetto n.ro 8,063,674 (“tensione di alimentazione multipla, rilevatori di accensione/spegnimento”). Apple non ha violato altri due brevetti contestati e il problema di Cupertino di questa vicenda in particolare è ora limitato a un solo brevetto contestato. Il giudice ha raccomandato il blocco delle importazioni per gli iPhone che violano il brevetto, elemento che impedirebbe la vendita negli Stati Uniti.
Qualcomm ha chiesto all’ITC di vietare le importazione di iPhone 7, Phone 7 Plus, iPhone 8, iPhone 8 Plus e iPhone X che usano chip-modem di Intel.
Il sito C-Net spiega che non è ad ogni modo una sentenza definitiva e l’attuazione dovrà essere approvata da una Corte di Arbitrato prima di passare all’esame definitivo del Presidente.
La vicenda dei brevetti è collaterale a quella che porterà ad Aprile ad un confronto molto più importante tra Apple e Qualcomm, un testa a testa che mette in ballo miliardi di dollari in royalies e forniture.
Secondo Apple Qualcomm detiene un monopolio in base al quale sarebbe in grado di dettare legge sul mercato, minacciando anche altri partner che forniscono differenti componenti per iPhone, impedendo ad essi di gestire normali trattative commerciali sul prezzo delle componenti, con l’imposizione di royalties sproporzionate.
Qualcomm a sua volta replica affermando di non avere alcun monopolio nel settore, tanto che la stessa Apple può rivolgersi ad Intel per avere le stesse componenti. È questa la vicenda che ha causato problemi ad Apple in Cina e in Germania e intorno alla quale si gioca il futuro non solo del rapporto tra Apple e Qualcomm ma del business dei chip per cellulari.
A gennaio dello scorso anno, lo ricordiamo, Apple aveva chiesto un miliardo di dollari in sconti che Qualcomm avrebbe promesso, negandoli successivamente come ritorsione per la collaborazione della Mela con le indagini dell’antitrust della Corea del Sud, autorità che un mese prima aveva inflitto a Qualcomm una multa di circa 853 milioni di dollari per pratiche anticoncorrenziali. Su questo fronte una sentenza preliminare ha stabilito che Qualcomm deve ad Apple circa 1 miliardo, pagamenti dovuti perché parte di un accordo commerciale tra le due aziende.
Pe questa ragione i brevetti, come accennato, sono una questione collaterale se non una manovra di aggiramento di Qualcomm che tenterebbe così di distogliere l’attenzione della vicenda di maggior portata. Apple del resto ha affermato che almeno uno dei bevetti contestati da Qualcomm si basa su un’idea di un suo dipendente, l’ingegner Arjuna Siva (ex dipendente della Casa di Cupertino) che aveva discusso della questione con la controparte in una conversazione via mail.