Il data center Apple del North Carolina è come una mitraglietta in mano ad un bambino. La colorita allegoria che certo non fa onore ad Apple è una delle affermazioni centrali e che meglio rendono il parere del programmatore Linux e podcaster Dan Benjamin e John Siracusa, editor di Ars Technica a margino dell’operazione che dovrebbe condurre la Mela ad incentrare alcune delle sue ancora misteriose strategie intorno alla enorme server farm.
L’occasione per parlare dell’argomento sono stati stato un episodio del podcast Hypercritical e una nota Toni Sacconaghi. L’analista di Bernstein Research dopo un incontro con alcuni dirigenti Apple si è sbizzarrito nelle ipotesi a proposito dei compiti dell centro dati il cui avvio è programmato per questa primavera. Alcuni servizi di MobileMe sarebbero, dice Sacconaghi, in effetti stati già stati trasferiti e quando tutto sarà a regime Apple potrebbe usare i server per il download di contenuti (iBooks, video, iTunes Store, iAd, ecc.), sincronizzazione e memorizzazione on the cloud (Mobile Me), streaming a basso costo di musica, streaming a basso costo di video, servizi di riconoscimento vocale e navigazione GPS.
Dan Benjamin tira in ballo la “legge di Goodwin” (parte del folklore di Usenet) ricordando che “Man mano che le discussioni su Apple aumentano, la probabilità di trovare riferimenti al data center si avvicina a 1” facendo però anche notare come la fornitura di servizi via Internet non sia mai stato un punto forte di Apple. John Siracusa, ci è andato giù anche più duro affermando che la casa della Mela non ha la stessa esperienza che ha Google con le server farm rendendo difficilissimo il terreno di competizione. Siracusa non è convinto che il data center sia la risposta migliore alla casa di Mountain View e a un Data Center ad Apple è come “dare una mitragliatrice a un bambino, vista l’abitudine di Apple a dover profondersi in scuse quando si tratta di servizi on line”. Un diretto riferimento ai problemi, in effetti non irrilevanti, che Cupertino si è trovata a fronteggiare nel corso degli anni passati ad esempio con il rinnovo di MobileMe.
[A cura di Mauro Notarianni]