Questo sito contiene link di affiliazione per cui può essere compensato

Home » Hi-Tech » Finanza e Mercato » Secondo il Wall Street Journal, Mark Zuckerberg ha fatto pressioni per indagare su Apple

Secondo il Wall Street Journal, Mark Zuckerberg ha fatto pressioni per indagare su Apple

Pubblicità

Il Wall Street Journal riferisce che il CEO di Facebook, Mark Zuckerberg, è da qualche tempo molto attivo politicamente: ha cenato con Donald Trump, discute regolarmente con il consigliere senior della Casa Bianca, Jared Kushner, e avrebbe fatto pressione su legislatori e funzionari vari per avviare indagini su aziende rivali quali Apple e TikTok.

A riferirlo sono persone coinvolte nella questione, spiegando che le mosse politiche di Zuckerberg fanno parte di un piano per proteggere la sua azienda da pressioni che vanno dalle verifiche antitrust che arrivano da entrambe le sponde dell’Atlantico, a critiche sulle pratiche del social in materia di privacy, al ruolo del questo nel disseminare il web di fake news e teorie della cospirazione. Facebook si trova anche a dover far fronte un concorrente che minaccia la sua supremazia sui social: TikTok. Stringere rapporti con leader politici, personaggi del mondo dei media e attivisti vari, è per  Zuckerberg fondamentale per continuare a predominare nel mondo dei social media.

Per quanto riguarda Apple, Zuckerberg avrebbe fatto pressioni per scrutinare a fondo l’azienda della Mela. Secondo il giornale USA, Zuckerberg mantiene una linea aperta con Jared Kushner, senior advisor del suocero, il Presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump. I due a quanto pare hanno più volte discusso delle policy di Facebook su WhatsApp (azienda di proprietà del social) e Zuckerberg avrebbe lamentato che Apple non ha mai ricevuto le stesse attenzioni di Facebook, nonostante i sistemi operativi della Mela siano usati da un’ampia percentuale di americani.

Il CEO di Apple, Tim Cook, e Mark Zuckerberg, sono tra le persone chiamate a luglio dalla sottocommissione per l’antitrust della Camera dei rappresentanti; al pari dei CEO di Google e Amazon, hanno cercato di convincere gli interlocutori che le loro società non praticano comportamenti anti-concorrenziali e, più in generale, nonostante dimensioni e i fatturati, non mettono a rischio la democrazia americana e mondiale.

Tim Cook all’epoca aveva riferito di essere infastidito dall’essere chiamato a testimoniare davanti al Congresso su tali questioni e dall’essere accomunato su questo a persone come il CEO di Facebook, Mark Zuckerberg. Facebook ha il dente avvelenato con Apple anche in virtù di nuove regole per la privacy che Cupertino ha previsto per iOS 14.

Zuckerberg copia Tim Cook: chiede leggi per la privacy e Internet

Dall’antitrust del Congresso Usa è recentemente arrivato uno studio che ha portato a stilare un report di 449 pagine dalle cui base dovrebbero nascere riforme contro lo strapotere di Amazon, Google, Apple, Facebook.

La Casa di Cupertino – con una dichiarazione rilasciata alla stampa – ha fatto sapere di essere “fortemente in disaccordo” con le conclusioni indicate nel report per ciò la riguarda, sottolineando di non detenere una quota dominante di mercato nelle varie categorie di app in cui opera. In futuro Apple ha intenzione di indicare in dettaglio perché contesta i risultati dell’organo parlamentare

Nel rapporto antitrust con il giudizio sui big del mondo IT si parla senza mezzi termini di manopolio, paragondando Amazon, Google, Apple, Facebook ai vecchi baroni del petrolio, spiegando che queste aziende si sono ormai trasformate “nel genere di monopoli che per l’ultima volta abbiamo visto nell’era dei baroni del petrolio e dei magnati delle ferrovie”. C’è una sola azienda che al momento non è sotto l’occhio del ciclone della commissione ed è Microsoft.

Offerte Apple e Tecnologia

Le offerte dell'ultimo minuto le trovi nel nostro canale Telegram

Offerte Speciali

iPad 10,2 minimo storico con codice a solo 287,99€

iPad nona generazione regalato costa solo 299€

Su Amazon torna il mega sconto del 32% per iPad di nona generazione. Lo pagate solo 299€, di pochissimo sopra il minimo storico
Pubblicità

Ultimi articoli

Pubblicità