Pochi giorni addietro, Apple ha annunciato – per ora solo negli Stati Uniti – la disponibilità del servizio Self Service Repair per i notebook MacBook Air e MacBook Pro con chip M1. Verranno forniti manuali di riparazione e nel Self Service Repair Store di Apple sarà possibile trovare parti e strumenti originali Apple. Il programma Self Service Repair per iPhone è stato lanciato all’inizio di quest’anno e sarà esteso ad altri Paesi, partendo dall’Europa, e ad altri modelli di Mac nel corso dell’anno.
Apple spiega che il servizio Self Service Repair per MacBook Air e MacBook Pro offre più di una decina di tipi di riparazione diversi per ciascun modello, inclusi il display, la scocca superiore con la batteria e il trackpad, e altro ancora. Gli utenti esperti nella riparazione di dispositivi elettronici potranno completare le riparazioni su questi notebook, avendo accesso a molti degli stessi componenti e strumenti disponibili presso gli Apple Store e i Centri Assistenza Autorizzati Apple.
Secondo il sito iFixit – specializzato nella vendita di parti di ricambio – il servizio offerto da Apple rende in realtà le riparazioni complicate o poco convenienti, per via di procedure che prevedono costi proibitivi e perdite di tempo.
Il problema è che Apple (almeno al momento) non consente ad esempio di ordinare semplicemente una batteria sostitutiva per il MacBook Pro ma solo in componente noto come “top case”, che include la batteria già incollata. Tocca poi all’utente seguire la procedura di Apple (un documento di 162 pagine) per sostituire il “top case”, con passaggi che prevedono la rimozione di vari altri componenti dal Mac.
I top case sono componenti costosi giacché includono: tastiera, batteria, speaker e altri elementi minori. Nello store di Apple dedicato ai componenti, il prezzo del top case per un MacBook Pro da 14″ è di 527$: si fa quindi prima a far sostituire la batteria in un Apple Store o in centro di assistenza autorizzato (in Italia il prezzo di listino ufficiale per questa operazione è di 229 euro).
“Apple si presenta ai riparatori indipendenti con una insopportabile forca caudina: la lettura di documentazione con 162 pagine pretendendo che nessuno si intimidisca, pensando di portare comunque a termine la riparazione, pagare una cifra esorbitante per una esagerata parte di ricambio, ammettendo di avere voglia di pagare altri 50 bigliettoni per gli strumenti raccomandati ed effettuare la riparazione entro 14 giorni, incluso il completamento della Configurazione di Sistema per accoppiare il componente con il proprio dispositivo”, scrive iFixit – “elemento che ci fa pensare: Apple vuole davvero incentivare la riparabilità?”.
Apple ha genericamente riferito che “parti di ricambio batteria” saranno disponibili in futuro, lasciando probabilmente intendere che un kit meno costoso sarà disponibile per chi vuole sostituire la batteria, senza bisogno di cambiare tutto il top case. Rimane da capire se questa opzione sarà effettivamente conveniente o se si fa prima (e si risparmia) portando il computer in un Apple Store o in un centro di assistenza autorizzato da Apple.