Cosa manca ai MacBook Air con 12 ore di autonomia e peso ridotto per una grande portabilità? Ma la connessione LTE, ovviamente. Almeno, a sostenerlo sono sempre più utenti e adesso anche alcuni analisti che stanno cominciando a chiedersi perché Apple non fornisca almeno come opzione la possibilità di aggiungere un modulo LTE ai suoi MacBook. L’esperienza non manca, dal momento che viene utilizzata per far funzionare il modulo GSM/3G/LTE su decine di milioni di iPad e iPhone. Quindi, da quel punto di vista, le competenze ci sono.
Anche lo spazio non mancherebbe: ad esempio il MacBook Air del 2013 ha guadagnato un po’ di spazio interno grazie alla riduzione di alcuni componenti, tra le quali l’unità SSD che è passata dalla tecnologia SATA a quella PCIe, consentendo di avere una batteria leggermente più ampia. C’è ancora spazio comunque per mettere chip baseband e antenna di un modulo LTE. E se è stato così per l’Air, probabilmente sarà la stessa cosa anche per i Retina da 13 e 15 pollici.
Apple da questo punto di vista, secondo gli analisti, dovrebbe scommettere su questa tecnologia perché ormai ha “svoltato”: di 470 aziende telefoniche che avevano annunciato di voler avviare reti LTE, già 193 sono attive. Nei prossimi due anni, secondo le ricerche, si aggiungeranno altri 123 reti, in tutto il mondo. Entro il 2018 la tecnologia LTE coprirà il 57% della popolazione mondiale, pari a 4,2 miliardi di persone.
Se anche l’attuale generazione di Air con processore Haswell non avrà il modulo LTE (ma potrebbe averlo una ipotetica “revisione B”, prima della prossima ondata di fine 2014), forse però potrebbe averlo la serie dei MacBook Pro con display Retina, il cui aggiornamento ad Haswell è leggermente in ritardo e, secondo molti osservatori dovrebbe arrivare assieme all’evento Apple non ancora ufficialmente annunciato ma già previsto da molti per il prossimo 22 ottobre. Un evento in cui, accanto ai nuovi iPad normali e mini, dovrebbe essere previsto anche il lancio di Mavericks e (forse) l’aggiornamento ad Haswell per i portatili e i Mac mini, che è più di un semplice speed bump. Non è escluso poi che quella tra due settimane sia anche l’occasione per presentare la versione definitiva e commercializzabile del Mac Pro, annunciato alla WWDC 2013 di giugno scorso e da allora atteso da molti come il nuovo, più potente Mac finora realizzato.
La soluzione di un modulo LTE nei MacBook avrebbe senso anche perché consentirebbe di avere una connessione continua e quindi di accedere ai servizi cloud di cui anche Apple è da tempo uno dei difensori. Altri produttori offrono da tempo PC portatili con modulo dati via rete telefonica (tra i quali la più prestigiosa forse è stata IBM e adesso Lenovo con i ThinkPad) e le tariffe degli operatori pensate per i tablet potrebbero avere senso in questo caso.