Elon Musk prende di mira Apple e le commissioni sulle app nell’App Store scrivendo che il 30% su app e acquisti-in è qualcosa di paragonabile a “una tassa su internet”.
Il commento dell’imprenditore è arrivato parlando dell’indagine della Commissione Europea nei confronti di Apple per i pagamenti mobile su iOS e che ha portato a un avviso formale per abuso di posizione dominante.
Musk ha riferito che la commissione chiesta da Apple sull’App Store “non è assolutamente OK”, affermando ancora che il tasso di commissione è “praticamente 10 volte più alto di quanto dovrebbe”, lasciando immaginare che, a suo modo di vedere, Apple dovrebbe chiedere una commissione del 3%, nonostante più volte nei tribunali statunitensi è stato stabilito che Apple ha il diritto di chiedere tali commissioni.
Apple’s store is like having a 30% tax on the Internet. Definitely not ok.
— Elon Musk (@elonmusk) May 3, 2022
Apple nel 2020 ha attivato l’App Store Small Business Program, programma che riduce la commissione al 15% agli sviluppatori che hanno incassato ricavi fino a 1 milione di dollari nell’anno precedente e gli sviluppatori non ancora registrati sull’App Store. Se uno sviluppatore supera la soglia di 1 milione di dollari, per la parte restante dell’anno sarà applicata la percentuale di commissione standard. Se i guadagni di uno sviluppatore scendono al di sotto della soglia di 1 milione di dollari in un anno successivo, può rientrare nei criteri per avere la commissione al 15% l’anno seguente.
Non è la prima volta che Musk è polemico nei confronti di Apple e dell’App Store; a luglio dello scorso anno aveva definito le commissioni per l’App Store “una tassa di fatto su Internet e va puntato il dito contro il “giardino murato” della Mela, a suo dire usato come clava contro i competitor.
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