Bosch lavora da tempo a un sistema che consente di semplificare la ricerca di parcheggi e intende automatizzarne gradualmente la procedura. L’idea è sfruttare i sensori, sempre più diffusi in un numero crescente di veicoli, per la ricerca di parcheggio. Le informazioni vengono elaborate in Bosch IoT (Internet of Things) Cloud per generare mappe digitali dei parcheggi. I guidatori possono quindi accedere alle mappe, per esempio online o tramite il sistema di navigazione del veicolo, e lasciarsi condurre direttamente alle aree di parcheggio in cui vi sono posti liberi.
Secondo l’azienda prima della fine di questo decennio grazie alla tecnologia in questione le auto si dirigeranno autonomamente verso un posto libero all’interno di un parcheggio. I guidatori lasceranno semplicemente l’auto in una zona di consegna all’esterno del parcheggio e le impartiranno il comando, per esempio tramite smartphone, di cercare un posto libero. Al ritorno richiameranno l’auto al punto di ritiro nello stesso modo.
L’innovazione è possibile grazie a una tecnologia “intelligente” che mette in comunicazione il veicolo e l’infrastruttura del parcheggio. “Il sistema di parcheggio completamente automatico sarà pronto per entrare in fase di produzione prima del sistema di guida completamente autonoma” ha dichiarato Hoheisel, membro del Board of Management di Bosch. Questo è dovuto anche al fatto che gli ostacoli legali correlati all’introduzione di un sistema di parcheggio completamente automatico sono più facilmente sormontabili, soprattutto in merito ai requisiti di immatricolazione dei veicoli. Il necessario adeguamento della legge di regolamentazione, che in Germania è allineata in parte alla Convenzione di Vienna sulla circolazione stradale, figura nell’agenda politica di numerosi Paesi.