Seagate sta lavorando su classici dischi rigidi ma con una nuova tecnologia che prevede l’uso di un doppio attuatore (il componente per il posizionamento, un elemento che genera un campo magnetico lineare usato dall’avvolgimento dei bracci che, comandato dall’elettronica, sposta radialmente le testine), HDD di nuova generazione già in fase di test presso alcuni clienti selezionati.
Ars Technica riferisce di carichi in lettura sequenziali sostenuti che arrivano fino a 524MBps, raddoppiando in pratica le prestazioni dei dischi rigidi più veloci e con numeri che tipicamente si vedono con le unità SSD SATA. Le performance sono interessanti anche con i valori IOPS (Input/Output Operations Per Second), con 304 IPS in lettura e 384 IOPS in scrittura e una latenza media di 4,16ms (normalmente i numeri con i tradizionali HDD sono di 100/150 IOPS e la stessa latenza di media).
Le performance migliorate richiedono energia aggiuntiva, con un consumo in idle (a riposo) di 7,2W, contro i 5W di unità quali le Ironwolf dello stesso produttore. È ad ogni modo difficile fare un confronto su questo versante per via della diversa modalità di misurazione della potenza assorbita tra queste nuove unità e le unità Ironwolf. I consumi energetici delle unità Mach.2 sono esplicitamente indicati tenendo conto di scenari di I/O random, mentre per gli Ironwolf è indicato “l’assorbimento medio in condizioni operative” delle schede tecniche. Si tratta ad ogni modo di una novità rilevante per un settore come quello dei dischi rigidi che continuano a essere interessanti in numerosi ambiti; un settore nel quale si è osservata una evoluzione dal punto di vista delle capacità impensabile fino a pochi anni addietro.
Per quanto riguarda i consumi, Seagate evidenzia il massimo rapporto IOPS/Watt grazie alla funzione PowerBalance per esigenze di basso consumo con prestazioni bilanciate, con una riduzione del consumo nei periodi di inattività̀ che consente di ottimizzare il rapporto consumo/prestazioni.