I dischi rigidi basati su Heat-Assisted Magnetic Recording (HAMR), tecnologia che sfrutta un raggio laser per riscaldare una piccola area dei piatti riducendo l’intensità di campo del magnete nella testina necessaria per effettuare la scrittura, sono affidabili quando i dischi che sfruttano la più tradizionale registrazione magnetica perpendicolare (PMR).
A riferirlo è Seagate evidenziando i vantaggi della tecnologia HAMR, e della piattaforma Mozaic 3+ che permette di spingere ancora oltre la capacità, prevedendo di poter offrire a breve dischi da 50TB nel formato da 3,5″ usando 10 piatti da 5 TB per piatto.
Le unità in questione, come è facile immaginare, sono particolarmente interessanti per i data center, affamati di capacità di archiviazione. Secondo Seagate, negli ultimi due anni la piattaforma Mozaic 3+ ha permesso di migliorare l’affidabilità del 50%, lasciando dunque immaginare che le unità precedenti erano meno affidabili rispetto alle odierne.
Il produttore riferisce di un MBTF (tempo medio tra i guasti) di 2,5 milioni di ore per le unità che usano la piattaforma Mozaic 3+.
Seagate riferisce di migliaia di singole testine di lettura/scrittura “plasmonica” (on un laser che produce un punto di calore di dimensioni ridotto sulla superficie del supporto), componenti che, a suo dire, si sono mostrati affidabili per più di 6000 ore (circa 8 mesi) continue, trasferendo l’equivalente di 3,2 petabyte, dati superiori a quelli che è tipicamente possibile ottenere con tradizionali dischi rigidi.
La densità d’area sfruttata dalla tecnologia Mozaic 3+ consente di aumentare la capacità utilizzando meno rack e occupando meno spazio e, di conseguenza, riducendo il consumo energetico, con ovvii vantaggi su larga scala (anche in termini di budget), per data center & affini, consentendo di contenere i costi.
In precedenza Seagate ha parlato di “una forte domanda da parte dei clienti dei data center” e che vari fornitori di servizi cloud si stanno concentrando sul passaggio delle unità Mozaic 3+.
La fisica fondamentale della registrazione ad alta densità richiede una grana del supporto più piccola su scala nanometrica. Il problema è che i grani più piccoli sono più instabili. Le leghe precedenti non forniscono una stabilità magnetica sufficiente per una memorizzazione efficace e affidabile. Nelle unità disco Mozaic 3+, la lega del supporto utilizza una struttura a super-reticolo di ferro-platino che, a detta del produttore, aumenta in modo significativo la coercitività magnetica del supporto su disco, consentendo una scrittura precisa dei dati e una stabilità dei bit senza precedenti.