Twitter rimuoverà le immagini delle persone decedute su richiesta dei familiari. Questo quanto riporta il Wall Street Journal, una decisione che arriva a circa una settimana dalla chiusura dell’account di Zelda Williams perché tormentata su Twitter con insulti di vario genere e fotografie photoshoppate che ritraevano il padre morto.
“Al fine di rispettare la volontà dei propri cari, in determinate circostanze Twitter rimuoverà le immagini di persone decedute” si legge dal comunicato condiviso tramite un tweet dal portavoce di Twitter Nu Wexler, con una precisazione: il social network terrà in considerazione anche fattori di interesse pubblico come la notiziabilità di un contenuto e “non è detto che sarà in grado di onorare tutte le richieste”. La richiesta, che dovrà pervenire tramite email all’indirizzo [email protected] insieme ad una copia del certificato di morte della persona in questione ed altri documenti reperibili a questo indirizzo, sarà presa in considerazione nel caso in cui, a seguito di opportune verifiche, venga violata anche una sola delle regole del social network in questione.
Le nuove politiche di Twitter non permettono la pubblicazione di immagini oscene o pornografiche nei profili utenti, così come non è ammesso un comportamento abusivo, minacce di violenza o invio di informazioni private. Per ovvie ragioni l’azienda non tiene sotto controllo tutti i tweet trasmessi, sarà quindi cura dell’utente segnalare i contenuti inappropriati che poi saranno per l’appunto esaminati successivamente.
Il problema comunque è molto più grande di quello che sembra. Il caso di Zelda Williams è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso in quanto la richiesta di rimuovere le terribili immagini dalla rete è partita dalla Casa Bianca riguardo la decapitazione del giornalista James Foley, per la quale circolavano immagini su Twitter e video su YouTube, opportunamente rimossi nel giro di pochi minuti. I governi in questo caso possono fare ben poco, va piuttosto trovata una linea di condotta e decidere definitivamente se mostrare o non mostrare questo tipo di barbarie, censurandole ma andando parallelamente contro la libertà di espressione, una delle caratteristiche principali del web.
