Da oltre un anno e mezzo in un istituto secondaria del Massachusetts sono costretti a lasciare le luci accese giorno e notte: nel grande edificio del distretto scolastico in questione non si riesce in alcun modo a spegnere nessuna delle 7000 lampadine presenti.
L’impianto di illuminazione è stato installato presso la Minnechaug Regional High School quando è stata costruita oltre un decennio fa, con l’obiettivo di risparmia denaro ed energia ma dal 24 agosto 2021 il software che si occupa della gestione ha cominciato a presentare malfunzionamenti e le luci nelle scuole alla periferia di Springfield sono rimaste accese, con conseguenti costi per i contribuenti.
“Siamo ben consapevoli che questo costa ai contribuenti una notevole somma di denaro”, ha riferito a NBC News Aaron Osborne, assistente sovrintendente alle finanze dell’Hampden-Wilbraham Regional School District, spiegando che il distretto sta “cercando di fare il possibile per risolvere il problema”. Osborne afferma che è difficile calcolare quanto il problema comporti in termini di costi perché durante la pandemia e nei momenti successivi i costi energetici hanno subìto fluttuazioni.
“Direi che l’impatto netto è mediamente di migliaia di dollari al mese ma non di decine di migliaia”, ha affermato ancora Osborne. A suo dire il costo mensile non esorbitante (tenendo conto della grandezza dell’istituto) è merito anche dell’installazione di lampadine fluorescenti e LED ad alta efficienza; dove possibile, alcuni insegnanti hanno rimosso manualmente le lampadine dai punti luce nei soffitti delle classi, e componenti dello staff hanno spento interruttori non collegati al sistema principale riuscendo a “domare” alcune delle luci esterne.
C’è – è il caso di dirlo – una luce in fondo al tunnel: Paul Mustone, presidente del Reflex Lighting Group (società che è stata contattata perché l’installatore originale del sistema è passata più volte di proprietà), ha fatto sapere che per risolvere il problema è necessario sostituire alcuni componenti che dovrebbero arrivare dalla Cina entro febbraio. Tra le altre cose è stato – finalmente – previsto anche un interruttore principale di emergenza per fare in modo che il problema non accada mai più.