Nuovo spot della campagna Scroogled di Microsoft, in cui l’azienda i Redmond tenta di mettere in difficoltà Google e i suoi prodotti. Questa volta tocca ai Chromebook, i laptop con Chrome OS che Google sta proponendo da qualche anno come alternativa economica ai notebook equipaggiati con Windows, dotati praticamente di un “sistema operativo web” mutuato dal browser Chrome.
Lo scopo di Microsoft è quello di chiedere alla gente comune se effettivamente i Chromebook offrano tutto quello che serve agli utenti per le loro attività quotidiane, per poi evidenziare le mancanze più ovvie dal punto di vista di un potenziale acquirente.
Sui Chromebook non è possibile utilizzare applicazioni desktop come Photoshop o Illustrator, non è possibile installare o usare Microsoft Word, Microsoft Office o Microsoft Excel e infine non è possibile nemmeno utilizzare molte applicazioni in assenza di connessione online. Invece – mostra lo spot – in un laptop Windows è possibile fare le stesse identiche attività possibili con un Chromebook ed anche tutte le attività che invece con il Chromebook non sono possibili.
Lo spot è abbastanza banale e scontato dal punto di vista della comunicazione e, come accade anche per quanto riguarda gli spot Microsoft contro i prodotti della Mela, vengono abilmente taciuti i vantaggi della controparte. E’ però interessante che Microsoft abbia deciso questa volta di attaccare i Chromebook, segno che con il passare del tempo forse l’azienda di Redmond inizia ad essere preoccupata e a temere i laptop con Chrome OS: dalle ultime stime, Google sembra infatti guadagnare mercato per quanto riguarda i dispositivi a basso prezzo e a lungo andare potrebbe contribuire ad erodere le quote di mercato dei PC Microsoft, già messe in discussione dall’avvento dei tablet.
Basta collegarsi ad Amazon.com per osservare qualche dato reale: nel momento in cui scriviamo, nella top 6 dei laptop più venduti i primi due posti sono occupati proprio da due Chromebook, oltre alla sesta posizione. I Chromebook sembrano ormai aver trovato il loro spazio sul mercato e da quest’ultimo spot si deduce che anche Microsoft sembra essersene accorta.