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Scrivere su iPad, alla ricerca dell’app perfetta: la recensione di AudioNote (3)

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Questo articolo è parte di una serie preceduta da altre due recensioni

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Notebooks

 


 

Tra le esigenze di chi deve lavorare ad esempio nel mondo del giornalismo o studiare c’è quella di prendere appunti. C’è chi passa la vita nelle riunioni, a scrivere verbali, e chi invece deve fare altri tipi di lavoro in cui all’attività di scrittura si accompagna quella della registrazione. Tra i nostri amici ce n’è uno che ha scritto la tesi di dottorato sulla storia popolare basandola su decine e decine di interviste a persone “normali”: montagne di file audio da una parte e dall’altra montagne di anonimi documenti word.

INTRODUZIONE
AudioNote (4,49 euro su App Store) cerca di offrire una soluzione a questo tipo di problemi. L’app è disponibile sia per iPad che per Mac e offre le stesse funzionalità: registra l’audio e lo tiene sincronizzato con quel che stiamo scrivendo nei nostri appunti, in maniera tale che, quando scorriamo il testo (o facciamo andare l’audio) l’uno punti sempre all’altro. Inoltre, nella app per iPad è possibile scattare anche delle foto che vanno a finire nel flusso del testo e che quindi sono anch’essere “temporizzate” rispetto alla linea della registrazione, o tracciare degli schizzi in punta di dita (o di mouse sul Mac).

CARATTERISTICHE DI BASE
AudioNote utilizza solo iCloud come modalità di sincronizzazione con il cloud e quindi con gli altri apparecchi. Il vantaggio è che, attivato il sistema, fa tutto da solo. Lo svantaggio è che non c’è possibilità di gestire il sistema nel dettaglio o di appoggiarsi ad altri sistemi come DropBox se non indirettamente. Intendiamoci, non è un problema visto che comunque una soluzione si trova (l’app consente di “passare” i singoli documenti testo/audio all’app di Dropbox che poi propone di salvarli in remoto. Solo che avere l’integrazione diretta avrebbe offerto più varietà e sarebbe stata sintomo di una maggiore flessibilità.

I formati di esportazione decisi da Luminant Software sono solo due: tutto il malloppo audio+video+immagini, oppure l’audio separatamente in modalità a bassa qualità oppure WAV a qualità completa. Non è una cattiva scelta. In questo modo si possono esportare i documenti anche via email o via WiFi tramite un mini-server web: basta che tutti gli apparecchi (l’iPad con AudioNote e il computer da cui si vuole recuperare il documento) siano sulla stessa rete locale e poi aprire un browser e farlo puntare all’indirizzo della rete locale che AudioNote si premunisce di fornire quando viene attivata la condivisione nella rete locale.

INTERFACCIA
L’interfaccia è emplice, al limite della banalità. È possibile cambiare colore e tipo di “foglio” (bianco, giallo, con righe, quadretti o senza niente) e inserire le foto o i disegni fatti a mano. Una stranezza: lo scatto delle foto è tutt’altro che intuitivo e soprattutto, una volta piazzate nel blocco note, non è più possibile ridimensionarle. Questo è un po’ un problema, visto soprattutto che le foto servono per immortalare i contenuti delle diapositive o della lavagna, e quindi sia una funzionalità utile poter zoomare per vedere più nel dettaglio cosa c’è scritto.

La parte disegno ha una interfaccia molto semplice, così come quella per l’evidenziazione. Eppure si riesce a disegnare con straordinaria efficacia. Se uno ha l’abitudine, può essere uno strumento per riuscire a rendere più simili a veri appunti presi su carta quelli che si possono tenere su iPad.

 

USABILITA’
Chi scrive ha deciso diu acquistare questo programma durante una conferenza stampa a Londra, dopo averlo visto usare da un collega. Non ci si stupisce quasi neanche più il fatto che in quaranta secondi dopo averlo trovato sull’App Store dell’iPad e acquistato era già pronto per funzionare. Questa rapidità, efficieza e trasparenza sono una sfida che altre piattaforme ancora non riescono a pareggiare e chissà mai se ci riusciranno…

L’uso è stato semplice e i menu essenziali (così come le funzionalità) permettono di fare tutto in maniera molto semplice. Impressionate la praticità (una volta capito come si fa) di aggiungere le foto dando il comando, alzando l’iPad per scattare, e poi tornando a scrivere come se niente fosse.

Ma il vero piacere si ha quando arriva il momento della sbobinantura. A quel punto rivedere gli appunti è molto semplice, perché si può seguire il testo che scorre mentre la registrazione avanza, e c’è modo di avere sempre sott’occhio la frase giusta. In registrazioni dalla mezz’ora in su questo è di una comodità impressionante, dato che ritrovare proprio il punto in cui veniva pronunciata la parte interessante della dichiarazione è una delle attività più lunghe e noiose che possano capitare. C’è di che rimpiangere il passato, quando si passavano ore a prendere appunti all’università o si andava a caccia di interviste o conferenze stampa di cronaca cittadina; in quel contesto iPad e AudioNote sarebbero l’accoppiata fenomenale. Dopo un uso di una giornata con l’iPad mini e la tastiera Bluetooth di Logitech recensita qui su Macity (più passa il tempo e più si rafforza la convinzione che si tratti di uno dei migliori acquisti degli ultimi tempi) e la batteria ha retto perfettamente, permettendo di scrivere e registrare al tempo stesso senza problemi o rischi di “restare a piedi” come regolarmente succede con i PC portatili. La qualità dell’audio è notevole grazie all’ottima sensibilità del microfono dell’iPad e all’alto volume di registrazione.

CONCLUSIONI
Uno strumento molto pratico: non c’è praticamente bisogno di istruzioni, l’interfaccia è semplice e – se meno elegante di quello di altri software – sicuramente molto veloce e pratica da usare. È tutto a portata di mano e fatta l’abitudine con i due modi (registrazione e riproduzione) la potenza di fuoco di AudioNote si fa subito notare. Una curiosità: per qualche strano motivo con l’iPad che utilizza la lingua italiana cambia il nome della app in “AudioNotA”, mentre mettendo l’inglese torna “AudioNotE”. SingolAre decisione dello sviluppatore di mettere in evidenza il nome della app a seconda della lingua degli utenti.

PRO
– Interfaccia semplice, si usa senza bisogno di istruzioni o trainng
– Potente, versatile, ottima cosa che si possano scattare anche le foto e fare i disegni
– L’app per Mac si interfaccia perfettamente ed è altrettanto se non più potente di quella per iPad

CONTRO
– Formati di esportazione per l’audio limitati (non c’è AAC)
– La grafica dell’ìinterfaccia potrebbe essere raffinata un po’ di più

Audionota è un’app Universal e si acquista a 4,49 euro su App Store.

 

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