La genialità sta anche nel saper cogliere quel che manca; ma pure quel che già c’è. Chi ha pensato Scrivener, infatti, aveva le idee chiare. Probabilmente scriveva, e cercava lo strumento adatto per farlo al meglio.
Addirittura, nel sito si comparano e passano in rassegna una serie di editor di testo (da non confondere con i software per programmatori, questi sono editor orientati alla creatività “tradizionale”) come Z-Write, Ulysses, CopyWrite, Avenir, Jer’s Novel Writer e DevonThink, giungendo alla conclusione che mancava l’applicazione definitiva.
Nel mondo degli editor di testo, a parte gli strumenti “minimalisti” come TextEdit e NotePad per Pc, il mondo sinora era diviso tra Word di Microsoft (che rappresenta lo standard di fatto, utilizzato da miliardi di persone per scopi estremamente diversi e spesso fantasiosi), iPage di Apple (new entry che in realtà è più un Xpress per newsletter o poco più, e non un vero editor), BBEdit (amato da programmatori “hard”, scriptisti, ma anche da illustri e blasonati scrittori che amano questo software per scrivere libri di tutto rispetto) e altri editor molto specializzati come l’ottimo FinalCut per chi invece scrive sceneggiature cinematografiche o televisive.
In realtà , e lo abbiamo testimoniato nel corso degli anni su Macity, sono nati grazie alla flessibilità delle tecnologie di base del Mac e alla creatività nettamente superiore alla media dei suoi utenti-sviluppatori degli editor molto particolari. Quelli citati all’inizio del servizio, ad esempio, tra i quali forse Ulysses ha portato una ventata di ulteriore novità , o altri dei quali abbiamo parlato anche recentemente. Un fiorire ricchissimo e articolato.
Ma, come anche Mao Tzedong asseriva (nel suo caso con tragico e omicida cinismo) che i mille fiori della rivoluzione culturale dovevano essere tagliati per trovare quello più bello e profumato, tra tutti i rigogliosi frutti del mondo della videoscrittura per Mac uno sta forse emergendo. E’ Scrivener, come dicevamo. Che ha dalla sua sia una interfaccia molto ricca che una serie di modalità d’uso ricche e che sono un po’ la somma del meglio che è stato scoperto e proposto nell’innovazione degli ultimi anni.
Vediamo come: c’è la classica (per gli utenti Mac) interfaccia a più pannelli, in cui è possibile organizzare la struttura dei capitoli (in realtà salvati come documenti separati all’interno della cartella/file con estensione .scriv, che è il progetto generale), fare ricerche incrociate, inserire testi multimediali (tutto quello che viene gestito dal motore Pdf e da QuickTime, quindi video o immagini o audio), visualizzare a tutto schermo con sfondo nero, aggiungere note e commenti, gestire il progetto come schede stile LonelyNotes, mettere parte del testo in un editor separato, portarlo in pannelli laterali, titolarlo, dargli parole chiave, etichette, autori diversi, funzionalmente orientato ad esempio ai personaggi del libro…
Insomma, c’è praticamente tutto. E fa pensare che il livello di complessità sia paragonabile a quello di Word (anche se seguendo le linee dell’interfaccia per Mac, la complessità è molto ben strutturata e a tratti quasi piacevole) in quanto a numero di possibili funzioni. E questo è un bene, perché qui si scopre che, anche se un po’ in maniera furba galleggiando sopra il lavoro di parecchi altri, c’è veramente innovazione. Innovazione d’interfaccia, di modalità d’uso, alla fine di struttura del lavoro o workflow.
Insomma, un programma da tenere d’occhio, perché l’autore per adesso ha messo in versione “gold” la beta preliminare. Ancora qualche bug e una interfaccia lontana dall’essere quella definitiva che vuole lui (e speriamo non la rovini lavorandoci sopra, perché in realtà è molto bella e razionale, oltre che ispirata pur nella complessità al rigore minimalista tanto caro a Steve Jobs e agli appassionati della sua filosofia) rendono la futura versione 1.0 qualcosa da vedere con parecchio interesse. Le promesse e le premesse sono tante e buone. Attendiamo l’esecuzione…
