«Non voglio parlare con nessuno di discussioni che hanno carattere privato». Questa la risposta, meno risolutiva di quel che si sarebbe potuti attendere, di Eric Schmidt alla domanda se sia stato avvicinato da qualcuno in Apple per proporgli di diventare amministratore delegato della società al posto di Jobs. Quello che suona sostanzialmente come un “no comment”, anche se non ne ha la forma e la sintassi, è arrivato durante una recente intervista che l’ormai ex amministratore delegato di Google ha rilasciato a CNBC.
Schmidt parlava nel contesto di una intervista svolta a Davos, al World Economic Forum. Dopo avere affrontato alcune tematiche connesse al mondo e all’evoluzione dei social network e al mondo del lavoro, Schmidt viene sollecitato dalla sua interlocutrice ad affrontare il tema di Apple e dei suoi prodotti che vengono definiti «eccezionali ad ogni livello». Il merito di tutto questo sarebbe di Jobs: «il miglior CEO al mondo – ha detto Schmidt – e dalla cultura di una società che fino da 25 anni fa cercava di fare prodotti esteticamente gradevoli mentre il resto dell’industria, io incluso, pensava solo a fare prodotti per ingegneri». A quel punto la giornalista ha incalzato Schmidt: «ora che ha lasciato l’incarico di dirigente con un ruolo a tempo pieno in Google potrebbe considerare di assumere un ruolo in Apple visto che Jobs è in congedo per malattia?» «prima di tutto non è corretto che io parli di questa cosa. Jobs è ancora il CEO e io spero che lo sia per sempre; in ogni caso io sono molto contento di essere in Google». «Ma le è stato richiesto di diventarlo», ha insistito la giornalista di Cbnc riferendosi al ruolo di amministratore delegato di Apple: «non voglio parlare con nessuno di discussioni a carattere privato con nessuno», ha replicato sorridendo Schmidt. Sorriso d’intesa anche della giornalista…
Qui sotto l’intervista integrale. Di Apple si comincia a parlare intorno al quarto minuto e mezzo.