Phil Schiller a quanto pare ha ormai un ruolo ben preciso: attaccare a testa bassa Android. Dopo i tweet dei giorni scorsi, il capo del marketing di Apple – un incarico che non è certamente alieno al profluvio di dichiarazioni contro il robottino verde del manager di Cupertino – ora Schiller si lancia in un’inusuale intervista rilasciata al Wall Street Journal.
La tempistica è certamente legata al lancio di Galaxy 4S prevista per la notte del 15 Marzo, anche se il baricentro del discorso di Schiller è proprio il mondo Android in generale: «il sistema operativo Android è inferiore a iOS – dice Schiller – sotto molti aspetti. In particolare in Android ci sono diversi elementi che derivano da tante differenti aziende e questo impone di gestire nove differenti account per fruire del sistema operativo. Questi elementi non operano in maniera integrata».
Schiller poi sottolinea come tantissimi telefoni Android vengono forniti come rimpiazzo gratuito di cellulari tradizionali e aggiunge la conosciuta posizione sulla frammentazione: «gli utenti Android non aggiornano il loro sistema operativo e questo si trasforma in una pesante frammentazione dell’ecosistema». In termini pratici, è il sottinteso, chi crea software per Android è in difficoltà e oltre a questo «solo la metà degli utenti Android è soddisfatta del suo dispositivo, mentre è soddisfatto di iPhone il 75% dei suoi possessori». Per questo il numero di utenti Android che passa a iPhone è di quattro volte quello che passa da iPhone ad Android, dice Schiller. Infine secondo il capo del marketing Apple chi dice, come fa IDC, che Apple sarà superata da Android anche nei tablet entro il prossimo anno, fornisce «modelli previsionali che non dipingono l’intera situazione».
Come accennato, l’attacco di Schiller è certamente collegato al lancio di Galaxy S4 che sta suscitando un enorme interesse nel pubblico oltre che nei media e sta rendendo tangibile la forte pressione da parte della concorrenza e da parte di Samsung in particolare, che ha chiuso in buona parte il gap tecnologico sfruttando anche alcune strategie sbagliate di Cupertino.
Tra di esse c’è in primo piano l’eccessiva lentezza e prevedibilità del sistema di rinnovo dei terminali, cadenzata su base annuale e con passaggi che rendono del tutto scontato quel che accadrà, ad esempio tutti sanno che ora dopo iPhone 5 arriverà un iPhone 5S che affinerà il modello precedente ma non darà novità di sostanza. Questo non solo rende liberi i clienti di guardarsi in giro sapendo (o ritenendo di sapere) che cosa arriverà in autunno, ma ha permesso ai concorrenti di chiudere il gap fornendo in sequenza aggiornamenti di sistema e hardware che hanno portato il vantaggio di Apple ai minimi termini. In aggiunta a questo la parallela prevedibilità delle date di lancio dei cellulari di Apple, ha anche aperto una finestra di opportunità per i concorrenti che sfruttano i tempi morti di Cupertino e i momenti di stanca della sua macchina di marketing per raccogliere le luci della ribalta e fare leva sia sulla convinzione, accennata, che il prossimo autunno, non arriverà altro che un iPhone 5 solo leggermente affinato e che quindi non apparirà così nuovo, sia sul fatto che ancora per diversi mesi non ci sarà alcuna novità nell’offerta della Mela