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Scegliere iMac Pro, un aiuto per configurare il Mac più potente di sempre

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Sin dalla sua presentazione la scorsa estate, iMac Pro, ora disponibile su Apple Store Italia,  e recensito su questa pagina di Macitynet, ha suscitato diversi pareri e opinioni dividendo il mondo dei possibili utenti, sopprattutto professionali, in diversi gruppi: alcuni lo vedevano come una ottima alternativa all’ormai datato Mac Pro, altri come un ponte verso un nuovo Mac Pro modulare che sarà presentato in futuro, altri ancora come un passo falso di Apple in un mondo, quello professionale, che non ama molto gli all-in-one.

Lungi da noi mettere fine a questo tipo di polemica, che ha caratterizzato molti prodotti di Cupertino nella sua storia (ci vengono in mente le critiche all’iPod, all’iPad, all’iPhone, ma anche al primo iMac, al Cube e quelle recenti al MacBook Pro) è indubbio notare come il nuovo iMac Pro rappresenti un prodotto molto importante in questo mercato, senza dubbio un punto di riferimento nel settore per caratteristiche, potenza, versatilità e componentistica.

iMac Pro
iMac Pro è proposto da Apple in una importante serie di varianti: le possibilità hardware al momento dell’acquisto sono molto articolate ed è possibile per ognuna scegliere la configurazione più adatta, sicuri che il modello sarà sempre più che perfetto, e nell’eventualità si verificassero problemi sarà Apple a rispondere con sostituzioni in garanzia (lo stesso non si può dire per altri tipi di configurazioni più “casalinghe”, pensate per ottenere potenza senza un adeguato controllo all’omogeneità del tutto).

Resta la domanda: di fronte a una scelta così vasta, quale è l’iMac adatto alle vostre esigenze? Spulciando tra le varie configurazioni scopriamo che le possibili combinazioni sono più di settanta, ma ovviamente è solo una quella di cui avete bisogno: il punto è che sbagliare configurazione comporta una spesa eccessiva o un computer sottodimensionato per il compito per cui era stato progettato.

In tutto questo non va assolutamente sottovalutata la presenza delle porte Thunderbolt 3, il cui ruolo diventerà sempre più importante in futuro, come vedremo.

Scegliere un iMac Pro
Il nuovo iMac Pro, pensato per lavori su realtà virtuale, applicazioni scentifiche, montaggio e elaborazione video ad altissima risoluzione

Scegliere un iMac Pro, il primo passo: la potenza

In questa fase verrebbe da dire che la scelta più ovvia è sicuramente quella del processore più potente, l’Intel Xeon a 2,3 GHz a 18 Core, non fosse altro che per la differenza di ben 2.880 euro con il processore di base a 8 Core: anche in quest’ultimo caso il numero dei core è doppio rispetto al processore top disponibile per gli iMac standard.

Chiaramente, però, nessun iMac non-pro è neppure paragonabile a questo: software e applicazioni a cui è destinato questo computer rappresentano un passo importante per Apple, anche in settori in cui Cupertino non è mai stata presente. Stiamo parlando sicuramente di realtà virtuale, rendering in tempo reale ad altissima risoluzione, montaggio video 8K, progetti di studio statistico o matematico con innumerevoli variabili per il calcolo delle probabilità in alcuni settori, quelli medici soprattutto. Pensiamo anche all’utilizzo di software in modo non nativo ma virtualizzato (magari su piattaforme Linux), per cui è richiesta maggiore potenza di calcolo anche per utilizzare due sistemi operativi contemporaneamente.

Ma ritorniamo a noi: la scelta del tipo di processore è importante, è deve essere parametrizzata sul compito a cui è destinata: difficilmente sarà possibile cambiarla successivamente (non sappiamo che cosa succederà in futuro, ma Apple non è mai stata morbida sul cambio di componentistica, ad eccezione di RAM e HD) per cui meglio investire molto nella potenza del processore, andando però a consultare le schede tecniche dei software a cui sarà destinato iMac Pro per capire il tipo di supporto al calcolo multi-core e soprattutto il bilanciamento della potenza tra processore e scheda video.

La potenza dei processori Xeon non si vede in QuickTime o nel Finder, ma nelle operazioni di software come Mathematica, il nuovo Gravity Sketch, FinalCut Pro X, DaVinci Resolve, Maya o Adobe After Effects, per i quali il nuovo iMac Pro mostrerà i muscoli con tempi di calcolo decisamente inferiori. La potenza del processore inoltre si dimostra alta anche nell’utillizzo di moltissimi documenti (come la creazione delle anteprime) e durante la fase di preparazione dei rendering, ad esempio, oppure nell’applicazione di determinati filtri o effetti così come la gestione di documenti come molti oggetti al suo interno.

Se avete già un iMac, potete usare Monitoraggio Attività (presente dentro la cartella Utility in Applicazioni) e verificare da soli quando il processore va sotto sforzo e quando no (momenti che non coincidono sempre con l’attesa, perché ci sono altri fattori in gioco, come ad esempio la velocità del disco).

Scegliere un iMac Pro
Magic Kayboard con tastierino numerico e il nuovo Magic Mouse 2 nell’iMac Pro sono di colore grigio siderale, pur con le stesse caratteristiche

La memoria

Diversamente dagli altri modelli iMac da 27”, che con iMac Pro condividono uno chassis esternamente identico, la memoria RAM non è modificabile dall’utente: per farlo occorre recarsi in un centro assistenza autorizzato o in un Apple Store. Questo perché Apple ha ottimizzato profondamente l’architettura interna di iMac Pro con la conseguente rimozione del vano di accesso alla memoria, presente invece negli iMac 27″: si trova dietro il monitor, in uno sportellino appena sotto il braccio.

E’ anche vero che il cambio di memoria RAM non è una operazione così frequente, e di solito si fa una volta nella vita di un computer, non di più: però non è vietata, anzi, per cui la scelta sulla quantità di memoria RAM non è definitiva. La quantità minima è di 32 GB, più che sufficiente per qualsiasi lavoro di grafica e fotografia 2D: tale quantità diventa esile solamente nell’uso del 3D o del montaggio video più avanzato.

Scegliere un iMac Pro
La totale riprogettazione interna di iMac Pro ha portato all’eliminazione dello sportellino per accedere alla Ram: questa è ancora sostituibile, ma per farlo serve un centro autorizzato

Lo spazio su disco

Il discorso sullo spazio su disco è abbastanza relativo: da una parte al momento la scelta di una unità SSD è definitiva, nel senso che non potrete cambiarla, dall’altra è anche vero che con quattro porte USB 3.0 e altrettante Thunderbolt 3/USB-C non sarà un problema espandere la memoria di archiviazione.

Già con il Mac Pro a cilindro Apple ha fatto la scelta di optare per una archiviazione esterna, che offre meno problemi di surriscaldamento, è espandibile in molti modi (e con molti prodotti di terze parti), e spesso anche più economica. E’ anche vero però che l’archiviazione esterna necessita di device verticali, e qui consigliamo di optare per prodotti con Thunderbolt 3, lasciando stare il connettore USB. L’unità interna SSD da 1 TB inclusa nella configurazione base offre spazio in abbondanza per l’installazione del sistema operativo, delle App e dei documenti che normalmente utilizziamo (come librerie, lavori in corso, file di supporto, esempi o altro).

Unità da 2 TB o da 4 TB sono pensate per allargare questo concetto, cioè di ospitare documenti di uso comune e frequente, mentre per l’archiviazione vera e propria consigliamo l’uso di dischi esterni, sia locali (con Thunderbolt 3) per un accesso veloce, sia remoti (come un NAS, magari con porta 10Gb Ethernet, con supporto a connessioni Ethernet a 1 Gbps, 2,5 Gbps, 5 Gbps e 10 Gbps su connettore RJ‑45) o anche via Ethernet a 1 GB si si tratta di un archivio su dischi meccanici sporadico (oppure per i lavori finiti o non in corso).

Scegliere un iMac Pro
Il pannello delle connessioni sul retro mostra quattro USB 3.0, quattro Thunderbolt 3/USB-C, lettore di schede SD, jack audio analogico e porta Ethernet 10Gb

Grafica

L’ultimo passo è relativo alla scelta della scheda grafica. Le possibilità sono solo due, la Radeon Pro Vega 56 con 8GB di memoria oppure la Radeon Pro Vega 64 con 16 GB di memoria: entrambe queste schede sono molto più che potenti e come nel caso del processore e della RAM, sono ben oltre i più potenti compiti in ambito 2D, essendo pensate per l’uso principale in 3D, sia nella realtà virtuale che nell’ambito del rendering (anche per il montaggio video).

La scelta della scheda video però è pià ardua qui in prospettiva anche per la presenza delle porte Thunderbolt 3. Come annunciato da Apple nel corso dell’ultimo WWDC infatti nel corso del 2018 i Mac di fascia Pro riceveranno il supporto alle schede video esterne via Thunderbolt, come già succede ora in ambito Windows. Che cosa succederà quindi? Che una volta abilitata una scheda video esterna, grazie ad una periferica sarà possibile usare due o più schede video per distribuire i compiti e calcoli tra le due GPU, con macOS High Sierra a fare da organizzatore per tutti i flussi di dati.

L’ottica di esternare le periferiche non sarà quindi solo per lo storage, ma anche per il calcolo: certo, si parla di 2018 e non sappiamo esattamente quando, in che forma e con quali costi (non bassi comunque) e neppure quale supporto ci sarà per le App di terze parti, che è importante quanto quello di macOS, tuttavia per la prima volta dopo la cessazione dei Mac Pro tower nel 2013 sarà di nuovo possibile scegliere liberamente (più o meno, vedremo) la scheda video preferita e sostituire, anche virtualmente, quella scelta in fase d’acquisto.

Ma torniamo a noi: a fronte di una spesa che va da 5.599 a oltre 15.000 euro per iMac Pro riteniamo che i 720 euro di differenza tra le schede video siano lo scalino più piccolo e consigliamo vivamente di scegliere la scheda video più potente al di là dei compiti per cui sarà usata, avendo però in mente di rimettere in discussione la faccenda l’anno prossimo per un più pesante (in termini di potenza e sicuramente di investimento) upgrade di potenza grafica.

Scegliere un iMac Pro
La scheda grafica dei nuovi iMac Pro pemette di collegare sino a due display esterni Thunderebolt 3

Conclusioni

Valutando quelle che sono le possibilità di configurazione e personalizzazione del nuovo iMac Pro, occorre calibrare la macchina in base ai compiti principali a cui sarà destinata. Leggete le nostre considerazioni sulle varie componenti e dosatele per i compiti a cui l’iMac sarà adatto, tenendo bene in mente che, complessivamente, l’attuale modello di iMac 27 (non pro) è comunque una macchina molto potente, all’avanguardia e non da sottovalutare.

Per chi è nelle condizioni di poter attendere occorre ricordare che Apple sta lavorando a un nuovo Mac Pro modulare e quindi più aggiornabile di iMac Pro e anche dell’attuale Mac Pro, ma Cupertino non ha anticipato quando sarà disponibile: l’attesa potrebbe finire entro la metà del 2018 ma non è escluso che bisognerà aspettare la prossima WWDC 2018 o anche oltre.

Per i professionisti che invece attendono da anni un nuovo Mac Pro e necessitano il top delle prestazioni per lavorare in ambiente macOS, è possibile procedere con sicurezza all’acquisto di iMac Pro: qualunque configurazione andrete ad acquistare sarà comunque una macchina come non ne avete mai avute. Anche per le configurazioni con processori a 8 o 10 core le prestazioni risultano superiori a qualsiasi Mac ora in produzione, inclusi gli iMac 27 più potenti e anche dei Mac Pro “cilindro”.

Il nuovo iMac Pro è disponibile su Apple Store Italia con spedizioni in 1-2 settimane.

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