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Pochi giorni addietro Synaptics ha annunciato l’arrivo del primo smartphone con lettore impronte nel display da parte di uno dei primi cinque costruttori al mondo, ora si apprende quale sarà l’azienda destinataria di tale tecnologia: la cinese Vivo.
In un post sul blog di Forbes, l’analista Patrick Moorhead parla della sua esperienza con un dispositivo in pre-produzione con integrata la tecnologia in questione spiegando che l’utilizzo è semplice e veloce. Synaptics ha affermato che il meccanismo di scansione delle impronte è più veloce di tecnologie per il riconoscimento del volto 3D, un chiaro riferimento a Face ID di Apple, ma è ovviamente difficile fare un confronto tenendo conto che si tratta di tecnologie biometriche del tutto diverse, ognuna con i suoi vantaggi e svantaggi.
Negli scorsi mesi, prima di iPhone X, sono circolate numerose voci secondo le quali Apple aveva provato a integrare meccanismi di riconoscimento delle impronte nello schermo: in realtà i dirigenti di Cupertino hanno poi spiegato di non aver mai preso in considerazione questa soluzione perché iPhone X è stato fin dall’inizio concepito per funzionare con Face ID.
FWIW, this means the user can have an edge-to-edge OLED smartphone and use their finger to open the device without the need for a 3D camera or having the reader on the back of the smartphone https://t.co/nAGbtLowv5
— Patrick Moorhead (@PatrickMoorhead) December 14, 2017
Anche Qualcomm lo scorso anno aveva mostrato il prototipo di display con integrato il meccanismo di riconoscimento delle impronte ma a quanto pare la soluzione del produttore di chip-modem era notevolmente lenta e poco adatta per l’integrazione in smartphone di fascia alta.
Alternative all’integrazione del sensore nello schermo, è la disposizione del lettore sul retro del terminale, soluzione considerata però scomoda e meno immediata per gli utenti, oppure sul bordo del telefono, una scelta che però costringe a realizzare dispositivi con bordi leggermente più spessi o comunque più squadrati. Intanto Samsung sta pensando anche a nuovi meccanismi di riconoscimento biometrico, come ad esempio la lettura del palmo della mano.