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San Bernardino: FBI accusa Apple «interessati solo al marketing, non alla sicurezza»

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Lo scontro tra Apple e l’FBI si fa più serrato, con scambi di accuse reciproche sempre più dirette: l’ultima arriva dall’FBI che ha accusato Apple di dare priorità alla proprie strategie di marketing e pubbliche relazioni piuttosto che all’inchiesta contro il terrorismo che il Federal Bureau of Investigation sta portando avanti per il caso di San Bernardino.

L’accusa, depositata in una richiesta presentata al tribunale in cui si chiede – come ormai noto – ad Apple di rispettare l’ordine di sblocco per un iPhone appartenente ai terroristi San Bernardino, rappresenta l’ennesimo climax nello scontro non solo legale ma soprattutto mediatico tra le forze governative USA e la multinazionale di Cupertino.

“L’attuale rifiuto di Apple di rispettare le richieste della Corte, nonostante la fattibilità tecnica nel poterlo soddisfare, sembra essere fondato sulla preoccupazione riguardo al suo modello di business e la strategia di marketing pubblico del brand” hanno scritto i rappresentanti legali del Dipartimento di Giustizia nella documentazione depositata.

Inoltre l’FBI accusa la Mela di “numerose ed errate interpretazioni” delle richieste del Governo e “una comprensione non corretta” della legge alla base delle argomentazioni del Dipartimento di Giustizia. Invece di assistere lo sforzo per indagare a fondo un attacco terroristico mortale obbedendo all’ordine di questa corte del 16 febbraio 2016, Apple ha risposto pubblicamente ripudiando quell’ordine” si legge sempre nella documentazione.

 

Insomma, se Tim Cook nella sua lettera sembra mettere al primo posto la “sicurezza dei clienti”, l’FBI crede che gli interessi della Mela siano puramente commerciali, legati alla strategia di marketing di Cupertino, lasciando forse intendere di considerare la posizione di Cook come un puro atteggiamento di facciata, dietro cui si celano interessi di altro genere, molto meno “nobili” rispetto alla presunta sicurezza dei clienti.

Anche se in parte allineata alle precedenti dichiarazioni governative, l’affermazione rappresenta però a oggi uno degli attacchi più duri nei confronti di Apple e indirettamente in contrasto con quanto dichiarato da Tim Cook nella sua lettera agli utenti, quando afferma: “Il governo degli Stati Uniti ha chiesto che Apple faccia un passo senza precedenti che minaccerebbe la sicurezza dei nostri clienti. Noi ci opponiamo a quest’ordine, che ha implicazioni ben al di là dello specifico caso legale”.

Considerati i toni, sembra che lo scontro abbia ormai raggiunto un nuovo livello di durezza, con un’escalation di dichiarazioni che virano sempre di più verso una risoluzione tutt’altro che accomodante fra le due parti in causa.

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