Dietro l’angolo ci attendono cellulari con uno schermo a doppia faccia, una capace di mostrare un’immagine e la seconda in grado di mostrarne una diversa. A lanciare la componente è Samsung che ha annunciato un prototipo del prodotto che sarà commercializzato – secondo la stessa Samsung – durante la seconda metà del 2007.
Un display a doppia faccia è una invenzione assolutamente originale, qualche cosa che finora non è riuscita a nessuno: riprodurre a fronte un’immagine mentre a retro ne proietta un’altra. Finora, ciò che l’industria hi-tech era riuscita a produrre era uno schermo LCD capace di riprodurre a fronte un’immagine e a retro la stessa capovolta. Il nuovo sviluppo promette di sostituire due monitor con uno, riducendo drammaticamente – allo stesso tempo – gli spessori.
In sostanza, ciò che ha fatto Samsung consiste nella capacità di pilotare allo stesso tempo due pixel posti su un doppio strato di film invece che un pixel solamente. In tal modo ciascun pixel può mostrare a schermo un dato distinto ottenendo due immagini completamente indipendenti. Samsung chiama “double-gate” la tecnologia transistor che consente tale prodigio, assicurando che il raddoppiamento dei “gate” permette la realizzazione di prodotti più efficienti, sottili e meno costosi.
Per ora, il formato del display è di 2.22″, assicura una risoluzione qVGA (240 x 320) su ciascuna faccia del film. Lo schermo primario ha una brillantezza di 250 nit, mentre lo schermo secondario di soli 100 nit. Quanto alla saturazione dei colori, il primo ha una capacità del 60% mentre il secondo solo del 10%.
Se qualcuno, specie dentro a Samsung, pensa, giustamente, alla possibilità di creare cellulari a conchiglia molto più sottili e leggeri di quelli attuali (grazie all’eliminazione di circuiteria e un display), qualcun altro come chi è vicino alle cose di Apple può immaginare che le caratteristiche siano compatibili con vari prodotti del settore mobile, ad esempio un futuribile iPod o il nuovo iPhone capaci per esempio di mostrare su un lato un bel video mentre sull’altro navighiamo tra un menu e l’altro. Futuroscopio? Può darsi… O forse no.
[A cura di Fabio Bertoglio]