Samsung intende portare la battaglia in corso sui brevetti contro Apple alla Corte Suprema, la più alta corte federale degli Stati Uniti. Ne parla San Jose Mercury News citando documenti legali presentati ieri con l’ultimo appello dei sud coreani.
“La questione presenta temi di enorme importanza sulle controversie in materia di brevetti e nell’ambito del concetto di innovazione, in particolare nell’ambito delle alte tecnologie” scrive il team legale di Samsung nel tentativo di sospendere il pagamento di centinaia di milioni di dollari dovuto alla Mela per i danni causati dalla violazione di alcuni brevetti.
La decisione di Samsung arriva dopo la bocciatura la scorsa settimana della Corte d’Appello di una richiesta di un nuovo processo. Samsung aveva chiesto al tribunale di riesaminare la decisione che li obbligherebbe a pagare 548 milioni di dollari ad Apple.
Le due aziende combattono sul fronte della violazione dei brevetti da alcuni anni e nel 2012 la Corte di appello per il circuito federale degli Stati Uniti ha parzialmente rivisto il verdetto da 930 milioni di dollari raggiunto in favore di Apple e a svantaggio di Samsung. È stato confermato che i sud coreani hanno copiato alcuni brevetti del design dell’iPhone ma l’infrazione non avrebbe riguardato complessivamente tutto l’aspetto (il trade dress) degli smartphone. Google, Facebook, eBay, HP e altri importanti nomi della Silicon Valley, insieme con altri gruppi d’interesse, in qualità di “amicus curiae” avevano chiesto alla Corte di Appello degli Stati Uniti un riesame del metodo con il quale è stato stabilito il risarcimento spiegando che la decisione avrebbe determinato “assurdi risultati” con conseguente “devastante impatto sulle aziende, incluse parti non in causa, che spendono annualmente miliardi di dollari in ricerca e sviluppo su complesse tecnologie e relativi componenti”.
Non è ad ogni modo detto che a Corte Suprema prenderà in carico il ricorso; questa tratta ogni anno un numero definito di cause (tra le 100 e le 150) e il ricorso potrebbe non essere ritenuto urgente o importante.