Balzo in borsa per Nuance (+10% all’apertura di Wall Street). Non per nuove tecnologie rivoluzionarie in arrivo ma per un acquirente importante che, secondo indiscrezioni di queste ore, sarebbe interessato a comprare la società. Samsung avrebbe insomma adocchiato Nuance, la società che, tra le altre cose, ha accordi con Apple per la fornitura di tecnologie di riconoscimento vocale.
Oltre a fornire alcune delle tecnologie che consentono il riconoscimento vocale con Siri, Nuance è il principale fornitore di soluzioni vocali per varie aziende (es. Amazon, Yelp, OpenTable e Wolfram Alpha) fornendo agli sviluppatori API dedicate. La software house produce vari applicativi per computer, incluso Dragon Dictate, software di dettatura per Mac che consente di convertire in testo le parole dettate integrandole in tempo reale in un documento.
Secondo il Wall Street Journal, il board di Nuance è ad ogni modo in trattativa con varie società e non solo con i sud coreani. La società è valutata 5,5 miliardi di dollari, un prezzo molto conveniente rispetto alle tecnologie di cui dispone e i servizi offerti.
In caso di confermato acquisto da parte di Samsung, sarà interessante vedere la reazione di Apple. Non è da escludere a questo punto anche una possibile offerta della casa di Cupertino, al fine di accaparrarsi una tecnologia fondamentale per l’uso nei suoi dispositivi.
Nuance Communications è il principale fornitore di soluzioni vocali e di comprensione del linguaggio. Milioni di utenti e migliaia di aziende utilizzano quotidianamente le sue soluzioni. Le tecnologie, le applicazioni e i servizi permettono un utilizzo migliorativo dei prodotti, trasformando la modalità di interazione tra persone e dispositivi.
La società ha ideato un approccio evolutivo reinventando la relazione tra persone e tecnologia, attraverso soluzioni software di riconoscimento vocale e gestuale, di comprensione del linguaggio naturale (NLU, Natural Language Understanding) e di Intelligent Systems. Grazie a tali soluzioni, la tecnologia sta assumendo sempre di più a caratteristiche “umane”: sono i dispositivi con cui interagiscono più frequentemente le persone che si adattano alle esigenze, non sono più gli utenti che devono adattarsi alla tecnologia. La voce rappresenta uno dei metodi più naturali ed intuitivi per interagire con dispositivi, applicazioni e intelligent systems, riducendo sempre di più la necessità di utilizzo di mouse, tastiere e touchscreen. Nuance ha sviluppato un ampio portfolio di tecnologie vocali e di comprensione del linguaggio naturale (NLU), diventate essenziali per una serie di intelligent system ed assistenti virtuali personali di ultima generazione implementati in dispositivi e servizi rivolti al mercato mobile, enterprise e medicale. Nuance vanta partnership anche con IBM, Intel, Ford. La sede principale è Burlington (Boston – MA) ma è presente in 39 Paesi, con una significativa territorialità internazionale in Australia, Cina, Regno Unito, Germania, Canada, Giappone, Brasile e Belgio e una presenza commerciale in oltre 70 paesi. Conta circa 12.000 dipendenti a livello globale, di cui 100 in Italia. Le soluzioni e le applicazioni Nuance supportano oltre 70 lingue. La società vanta un notevole portfolio di proprietà intellettuali, con oltre 4000 brevetti e richieste di brevetti. Il fatturato stimato del 2014 è di 2 miliardi di dollari; quello dello scorso anno è stato di 1,95 miliardi di dollari.