Nuovo spot Samsung e nuovo attacco ad Apple: questa volta l’azienda sud coreana si concentra sul suo Galaxy Note e sul fatto che Apple avrebbe imitato il Note con il suo nuovo iPhone 6 Plus, senza però riuscirci. Lo spot Samsung illustra l’evoluzione dei Galaxy Note a partire dal 2014 e gli elogi della stampa specializzata. “Ora il Note non è più sottovalutato dalla concorrenza, ma imitato” dice la voce fuori campo, mentre sul display del Note viene visualizzato un articolo di BGR il cui titolo “La verità fa male, fan di Apple: Potete ringraziare Samsung per i grandi display di iPhone”.
Ovviamente, per Samsung, quella di Apple non è solo un’imitazione, è un pallida ed inefficiente imitazione: “Il Note è più che grande: è più produttivo, più innovativo, più divertente” rispetto ad iPhone. Alla fine lo spot mostra un tweet dove un utente sostiene “sono solo io, o il nuovo iPhone sembra un Samsung Galaxy Note 2 (del 2012) senza il pennino”? ed un altro “è bello come Apple pensi che i suoi phablet siano una nuova idea quando Samsung ne ha prodotti ottimi per anni”.
Samsung in questi ultimi giorni sembra concentrata (ma si potrebbe dire anche ossessionata) come non mai nella sua caccia ad Apple a suon di spot. L’impressione è che i coreani percepiscano il pericolo che, specialmente su alcuni mercati, come quello asiatico, un dispositivo a schermo maggiorata potrebbe portare ai Galaxy e specificatamente ai Note che fino ad oggi non hanno avuto praticamente concorrenti da parte di grandi brand. In particolare a favorire Samsung è stata l’assenza di Apple, un nemico a cui Samsung nel recente passato è abilmente sfuggita, proponendo fattori di forma proprio con display più grandi. La prova che per Samsung la battaglia potrebbe farsi ora durissima è nella domanda dei primi giorni che dimostrano come iPhone 6 plus è già una best seller.
Un altro fattore di preoccupazione di Samsung è nel confronto con una Apple ora è in grado di offrire molteplici dispositivi con molteplici risoluzioni, un limite che in passato ha favorito l’azienda di Seoul, che poteva raggiungere un grande numero di clienti con le più disparate preferenze. Quel che manca ad Apple è, per scelta storica, una offerta entry level, sotto i 400 o addirittura quei 300 euro dove è presente Samsung, ma non è questo il settore dove si spuntano i maggiori profitti
Qui di seguito il video.