Samsung sta riesaminando le condizioni di lavoro dei suoi subappaltatori in Cina. Ad agosto, China Labor Watch ha accusato la multinazionale sudcoreana di utilizzare bambini e far lavorare i dipendenti in condizioni durissime fino a 13 ore al giorno. All’inizio di settembre Samsung ha reso noti i dettagli di una ricerca eseguita all’interno della fabbrica di un subappaltatore nella città di Huizhou (Cina), la società HEG Electronics. Investigatori fingendosi dipendenti nella fabbrica, avevano trovato sette ragazzi, tra i 14 e i 16 anni, che lavoravano per undici ore e con uno stipendio pari al 70% di quello dei loro colleghi adulti, nonostante l’identica mansione svolta. In alcuni casi pare che ai ragazzi era spesso richiesto di svolgere compiti pericolosi in cui era facile rimanere feriti. Oltre agli abusi in questione sono state scoperte storie di bullismo, con punizioni fisiche (lavoratori obbligati a stare in piedi tutta la giornata), la negazione di cure mediche, la mancanza di retribuzione dopo il licenziamento.
Samsung ha comunicato di avere completato i controlli verificando con un team di 121 persone, gli stabilimenti di 105 fornitori e 65.000 dipendenti. In un comunicato stampa è riportato che l’azienda richiederà l’utilizzo di nuove procedure per le assunzioni, identificando documenti falsi, impedendo il ricorso a pratiche discriminatorie e pratiche atte a prevenire l’uso di minori. Samsung ha chiesto ai subappaltatori la consegna di materiale informativo ai dipendenti, il rafforzamento e/o l’adeguamento delle misure di sicurezza, la presenza di kit di pronto soccorso nelle fabbriche e nei dormitori, sono previsti corsi di formazioni per i dirigenti attivi a prevenire molestie sessuali, abusi fisici e verbali. Priorità assoluta, afferma ancora il produttore, sarà data alla riduzione degli straordinari con misure che permetteranno di diminuire gli orari oltre a quelli legalmente consentiti “entro la fine del 2014”.
Al pari di altre aziende, Samsung assembla in outsourcing numerosi prodotti e afferma di prendere in serie considerazione le condizioni di lavoro in Cina, impegnandosi a prendere le misure immediate e applicare correttivi ogni qual volta sarà necessario. Saranno “valutati, migliorati e monitorati” tutti gli aspetti delle condizioni di lavoro, in tutte le strutture dei fornitori.
[A cura di Mauro Notarianni]