I sospetti e le accuse che Apple le lancia contro, anche in tribunale, di avere copiato i prodotti Apple e il loro look and feel non sembrano intimorire troppo Samsung, almeno a giudicare dall’aspetto di un nuovo Chromebook annunciato nel corso della giornata di ieri. Il portatile basato sul noto e (per ora) di non troppo successo sistema operativo di Google, è chiaramente una risposta, ma qualcuno direbbe un clone, dello stile dei MacBook Air
La macchina replica molto da vicino il fattore di forma dell’Air: 11,6”, webcam con risoluzione VGA, Wi-Fi 802.11 a/b/g/n dual band, una porta USB 2.0 e una 3.0, e Bluetooth. Lo spessore è leggermente superiore a quello del portatile Apple (due centimetri), sostanzialmente identico il peso: 1.1Kg. Ci sono ovviamente alcuni dettagli che lo rendono diverso (come la non troppo gradevole tastiera e il coperchio bombato. Ma la tastiera nera (secondo, Sundar Pichai, SVP, Chrome & Apps di Google,vero punto di forza dei Chromebook, il valore aggiunto rispetto alla pioggia di tablet che stanno invadendo il settore), la trackpad e in genere proporzioni, colori lo rendono perfettamente accostabile al MacBook Air. Diverso è sicuramente il prezzo: 249$.
Questione look stile MacBook Air a parte, viene naturale chiedersi se in mercato sempre più orientato a tablet e ad interfacce touch, ci sia realmente lo spazio per dispositivi di questo tipo, che molti utenti potrebbero associate ai netbook, dispositivi con un mercato ormai in netto declino. Forse un Chromebook da 249 dollari potrebbe riuscire a trovare il suo mercato, che per ora pare resterà limitato ai soli territori USA e UK (dove costerà 229 sterline).
Nonostante le premesse, il nuovo modello potrebbe comunque non essere in grado di fugare tutti i dubbi: come abbiamo già riportato qui, benché il sistema operativo pensato da Google sia indubbiamente interessante, non sembra ancora avere il grado di affidabilità per suscitare l’interesse del grande pubblico o dei professionisti. In particolare le aziende lamenterebbero una certa immaturità delle Google Apps per i fini delle aziende, problema non da poco giacché le Apps sono il prodotto di punta intorno a cui sono costruiti i Chromebook e visto che il target principale dei portatili sono proprio le aziende.
Un secondo e probabilmente ancora più grande problema è che i Chromebook possono funzionare solo quando sono connessi in maniera stabile o al limite frequentissima a Internet. Poiché il concetto di cloud computing è allettante ma al momento non ancora passato da uno schema ideale a una sua effettiva implementazione, ecco che i computer Google si trovano di fronte ad un altro ostacolo e che quello che dovrebbe essere un loro vantaggio si trasforma in uno svantaggio.
Qui di seguito lo spot ufficiale dei nuovi Chromebook.