Quello che è successo a Samsung in Cina negli smartphone potrebbe ripetersi anche per Apple e iPhone. Nel 2013 la multinazionale sudcoreana era il costruttore numero con una quota di mercato del 19%, mentre Apple nello stesso periodo deteneva il 7%.
Oggi la situazione si è completamente modificata: Samsung è letteralmente crollata e la sua quota di smartphone in Cina è inferiore all’1%, più precisamente lo 0,8% ed è fuori dai primi 10. Viceversa dopo il 2013 Apple ha riscosso un successo crescente nel Paese, anche se negli ultimi trimestri le vendite sono state inferiori alle aspettative, ed ora iPhone è all’8,2% di mercato.
Alcuni analisti e osservatori associano l’inizio del crollo di Samsung negli smartphone in Cina con la condanna della società da parte della televisione nazionale cinese CCTV. L’episodio si è verificato nel 2016 e riguarda il mancato richiamo e ritiro dal commercio nel Paese dei Galaxy Note 7 difettosi.
La multinazionale aveva deciso di ritirare dal commercio i Galaxy Note 7 difettosi praticamente ovunque nel mondo, ma non in Cina. L’emittente nazionale cinese aveva condannato la scelta come discriminatoria e in grado di generare una significativa insoddisfazione tra i consumatori cinesi. Con il progressivo calo delle vendite Samsung ha chiuso una fabbrica di terminali in Cina alla fine del 2018 e ora sembra stia chiudendo o ridimensionando pesantemente anche il secondo e ultimo stabilmento nel Paese.
La campagna contro Samsung in Cina nel 2016 richiama alla memoria i recenti boicottaggi contro Apple scatenati sull’onda delle tensioni commerciali tra USA e Cina, soprattutto in risposta all’arresto della manager Huawei in Canada su ordine dagli USA. Inviti ai consumatori cinesi a boicottare Apple e iPhone, acquistando smartphone Huawei sono riapparsi dopo il bando totale firmato da Trump.
Il confronto dei due casi porta alcuni analisti a ritenere che Apple possa seguire lo stesso destino di Samsung in Cina, come segnala Patently Apple, in realtà però la situazione sembra decisamente diversa.
Anche se il boicottaggio contro Samsung può avere causato un calo delle vendite, il crollo dal primo posto alla fuoriuscita dai primi 10 costruttori di smartphone è generalmente interpretato come un risultato dell’elevata concorrenza nei terminali Android e il grande rafforzamento dell’offerta dei marchi locali.
Viceversa Apple propone terminali ben distinti da quelli Android: iPhone dovrebbe risentire meno della concorrenza del robottino verde. Per il momento la Cina non sembra intenzionata a rispondere al bando USA su Huawei con un bando simile su Apple e iPhone. Gli sviluppi però dipendono soprattutto dall’evoluzione dei rapporti tra USA e Cina e se verrà trovato o meno un accordo sul caso Huawei.
La risposta definitiva a tutti questi quesiti arriverà con i risultati trimestrali Apple di luglio e quelli successivi, in particolare come verranno accolti i nuovi iPhone 2019 in Cina a settembre.