Nel processo Apple contro Samsung gli esperti chiamati a testimoniare per i sud coreani dichiarano che il rimborso richiesto da Apple è una esagerazione e dimostrano che l’importo è pari a 38 milioni di dollari, non 2,2 miliardi di dollari come avanzato da Cupertino.
L’esperto per il calcolo dei danni chiamato a testimoniare per Samsung è Judith Chevalier, professoressa di economia all’Università di Yale: secondo Chevalier anche nel caso in cui la multinazionale sud coreana fosse giudicata colpevole la somma totale dovuta ad Apple sarebbe di 38 milioni di dollari, una somma considerevolmente inferiore ai 2,2 miliardi di dollari richiesti invece dagli esperti chiamati a testimoniare per conto di Apple.
Chevalier ha sostenuto la propria tesi e il calcolo della stima dei danni spiegando che nonostante la presenza dei 5 brevetti contestati di Cupertino in un ampio numero di dispositivi Samsung, questi hanno generato vendite e profitti molto diversi tra loro, confutando dunque la tesi degli esperti di Cupertino secondo i quali la presenza di queste tecnologie rappresenterebbe un fattore fondamentale che ha spinto gli utenti all’acquisto.
Proprio le grandi differenze di profitti generati dai dispositivi Samsung oggetto della contestazione dimostrerebbero, secondo Chevalier, che non è la presenza delle tecnologie e dei brevetti di cui Apple contesta l’uso a generare la domanda, bensì altri fattori non meglio precisati. Per questa stessa ragione la professoressa Chevalier ritiene che una royalty ragionevole per Apple consisterebbe in 38 milioni di dollari e non in 2,2 miliardi di dollari, una somma sensibilmente più contenuta anche perché nella tesi dell’esperto Samsung, Cupertino non avrebbe diritto a un rimborso sulle mancate vendite. In definitiva il rimborso sarebbe di soli 0,35 dollari per ognuno dei cinque brevetti Apple contestati e per ogni dispositivo Samsung venduto.
Le stime naturalmente differiscono in modo evidente da quelle calcolate dagli esperti chiamati a testimoniare da parte di Apple che arrivano fino a 40 dollari per ogni brevetto per ogni dispositivo Samsung, arrivando così al totale di 2,2 miliardi di dollari. In base a ricerche e stime degli esperti che sostengono la tesi di Cupertino, i brevetti e le tecnologie Apple in discussione in questo secondo processo sono giudicati fondamentali per incrementare la facilità d’uso dei dispositivi e come tali rappresenterebbero funzioni fondamentali che i consumatori ricercano in fase di acquisto.