A gennaio di quest’anno Samsung Electronics ha annunciato misure di controllo che dovrebbero migliorare la qualità dei prodotti, evitando il ripresentarsi di problemi di varia natura, incluso quello grave che ha costretto l’azienda al ritiro dei Galaxy Note 7 che prendevano fuoco.
L’ufficio in questione si è dato evidentemente da fare ed è di queste ore la notizia che l’azienda ha richiamato alcuni moduli di memorie DRAM che gli OEM hanno individuato causare errori irreversibili (la famosa schermata blu) nei PC con Windows. Difetti sono stati riscontrati in moduli che usano chip da 8Gb, costruiti con un processo produttivo a 18nm. Oltre 100.000 moduli sono stati richiamati, colpendo le spedizioni d’importanti produttori PC quali Asustek, Dell, HP e Lenovo. Stando a quanto riporta DRAMeXchange, il produttore sudcoreano nel quarto trimestre dell’anno del 2016 è risultato ancora il fornitore principale tra i fornitori di memorie DRAM con un aumento delle entrate del 12% rispetto all’anno precedente. Per il trimestre in questione Samsung vanta il 47.5% del market share.
Samsung continua a essere produttore consolidato di componenti elettronici di base, tra cui semiconduttori DRAM e non di memoria. A lungo termine l’azienda avrebbe fissato l’obiettivo di avere per la fine del 2017 almeno il 40% del mercato totale della DRAM costruita con processi produttivi a 18nm.