Samsung ha ottenuto una reprimenda dal Dipartimento di Giustizia americano per aver cercasto di sfruttare in modo irregolare brevetti essenziali (i cosiddetti SEP, standards essential patents, i cui produttori sono obbligati a offrire secondo i termini FRAND: condizioni giuste, ragionevoli e non discriminatori) sfruttati dai coreani per chiedere il blocco all’importazione di alcuni vecchi prodotti Apple negli Stati Uniti.
Il Dipartimento si è occupato del caso in seguito a preoccupazioni di aziende che si sono viste contestare brevetti essenziali, una mossa che secondo il DOJ ostacola la libera concorrenza. I detentori di brevetti di telefonia mobile Sep non dovrebbero ricorrere alle ingiunzioni, che di solito implicano il divieto di vendere il prodotto che viola il brevetto con l’obiettivo di distorcere le trattative per il licensing e imporre condizioni di licenza che altrimenti il licenziatario non accetterebbe.
Nella serie interminabile di mosse che ha visto contrapposte Apple e Samsung, i sud coreani avevano usato proprio alcuni brevetti SEP per contrastare la rivale, ricorrendo all’International Trade Commission (ITC). Secondo Apple la controparte aveva chiesto cifre non ragionevoli, ma le autorità dell’ITC avevano poi stabilito che Samsung poteva procedere ugualmente con le sue rivendicazioni. Il Presidente degli Stati Uniti era quindi intervenuto non applicando il bando alla vendita di alcuni prodotti Apple che doveva entrare in vigore ad agosto dello scorso anno. Obama ha applicato il diritto di veto sulla disposizione dell’US International Trade Commission che aveva deciso di fermare la vendita negli Stati Uniti di iPhone 4, 3Gs e 3G e dell’iPad originale e di quello di seconda generazione.
Varie società si erano schierate a supporto di Apple, poiché il brevetto contestato da Samsung era come già detto “essenziale”, fondamentale per il funzionamento del wireless 3G, ritenendo non appropriate le richieste dei sud coreani, in violazione con le regole sui SEP.
Il Dipartimento di Giustizia non farà alcuna azione contro Samsung, in seguito al veto presidenziale ma ha avvisato i sud coreani di non provare ancora a ripetere lo stesso errore. “In molti casi” si legge in un comunicato rilasciato dal Dipartimento, “c’è il rischio che il titolare di un brevetto potrebbe usare la minaccia di un ordine di esclusione per ottenere termini di licenza più onerosi di quelli giustificabili dal valore della tecnologia in se stessa, sfruttando effettivamente il potere sul mercato delle impostazioni standard”.
I termini FRAND, acronimo di “Fair, Reasonable, and Non-Discriminatory” dovrebbero, come già detto, consentire alle società di scambiare a prezzi ragionevoli e in cross-licensing brevetti essenziali, evitando le complessità e storture del complesso sistema di licensing. In termini pratici questi brevetti non devono essere usati per contrastare un avversario o fare cassa perchè questo determinerebbe una riduzione della concorrenza e una riduzione anche della scelta sui prodotti.
Anche la Commissione Europea lo scorso anno si è occupata di Samsung per motivi simili per abusi nello sfruttamento di standard tecnologici legati ad esempio al 3G. Il produttore avrebbe usato i diritti su alcuni brevetti in violazione d’impegni sottoscritti nel 1998 con l’European Telecommunications Standards Institute (ETSI), obblighi che prevedevano il rilascio di licenze per l’uso dei suoi brevetti secondo i termini FRAND.