Se i Galaxy Note 7 esplodevano, è stata colpa della forma delle batterie e poi della fretta per fare fronte al problema
Sarà questa, secondo il Wall Street Journal, la giustificazione che Samsung presterà ufficialmente all’opinione pubblica lunedì. I problemi sarebbero stati causati dal particolare profilo e spessore degli accumulatori di corrente che erano prodotti da Samsung SDI, controllata dell’azienda sudcoreana. L’inconveniente avrebbe determinato la prima serie di incidenti; successivamente Samsung ha commissionato una fornitura da Amperex Technology, azienda che produce le batterie in Cina; a questo punto l’azienda partner ha dovuto accelerare molto la produzione, sfornando una serie difettosa di componenti che sarebbero esplose come le precedenti ma per motivi diversi.
La spiegazione dei problemi delle batterie è stata presentata in privato a un gruppo che si occupa di sicurezza dei prodotti e che avrebbe valutato positivamente la spiegazione e le procedure di controllo future per evitare il verificarsi di questo tipo di problematiche. Samsung a quanto pare si è avvalsa di un team con risorse interne ed esterne, tra cui le americane UL LLC ed Exponent Inc., quest’ultima avrebbe valutato le batterie; la tedesca TUV Rheinland ha verificato invece problematiche connesse alle forniture. Sarebbe stato ad ogni modo predisposto un piano di lavoro sulla qualità che ora prevede otto passaggi prima di mettere il “bollino” di qualità a un prodotto.
Non è ad ogni modo ancora detta l’ultima parola sul caso: L’U.S. Consumer Product Safety Commission, dice il giornale americano, sta completando nel frattempo sue ricerche separate sulla questione; le indagini continueranno anche dopo gli annunci Samsung di lunedì.