C’è una terza alternativa agli smartphone pieghevoli in fase di sviluppo nei laboratori di Samsung. Secondo nuove indiscrezioni riportate dal Nikkei Asia Review, non sarebbe né uno smartphone a conchiglia come quelli della serie Galaxy Z Flip, né uno smartphone che diventa mini-tablet come i dispositivi della linea Galaxy Z Fold, anche se a questi ultimi un po’ ci si avvicina.
La differenza principale risiederebbe nel sistema a doppia piegatura presente nel modello in fase di progettazione, idealmente quindi con due cerniere, anziché una, che permettono di flettere lo schermo in due punti distinti. Un fattore di forma che sarà quindi completamente diverso dalle soluzioni di Samsung attualmente proposte e che, stando alle informazioni attuali, potrebbe essere presentato entro la fine dell’anno in corso. I dettagli sono ancora in fase di finalizzazione, ma il punto fermo è anche quello più interessante perché questa volta tutto ciò verrebbe realizzato in funzione delle applicazioni.
Il collo di bottiglia della serie Galaxy Z Fold è infatti dettato dall’interfaccia delle applicazioni mostrate sullo schermo più grande: il display è quadrato, perciò gli sviluppatori devono scrivere del codice aggiuntivo per far si che le proprie applicazioni si adattino a questo particolare formato. Lo smartphone di Samsung con doppia piegatura invece consentirebbe di mantenere le tradizionali proporzioni in 16:9 o in 18:9, quindi senza richiedere alcun adattamento da parte delle applicazioni, che verrebbero semplicemente scalate per ricoprire tutta la superficie disponibile, e con tutti i vantaggi che si avrebbero in termini di fluidità e di risoluzione delle app, videogiochi compresi.
Quel che non si conosce è ancora l’aspetto finale che dovrebbe avere questo dispositivo. C’è chi che come Xiaomi sta già lavorando da qualche anno ad uno smartphone con doppia piegatura, ma non è detto che quello di Samsung abbracci lo stesso concetto, specialmente se si tengono in considerazione i sistemi brevettati dall’azienda nel corso degli ultimi anni. Tra questi infatti spiccano diverse versioni di smartphone che si rispiegano “a fisarmonica”: nel caso della doppia piegatura, come una sorta di “Z”, un approccio che consentirebbe di tenere al sicuro all’incirca due terzi dello schermo – che, per esperienza sugli altri dispositivi attualmente in commercio, sappiamo essere molto fragile – perché resterebbero ripiegati all’interno.