Samsung Display ha annunciato ufficialmente la propria decisione di investire 10,8 miliardi di dollari nella produzione di TV QD-OLED: il piano di investimento durerà 6 anni, a partire dal 2019 e fino a tutto il 2025, con il primo passo che sarà quello di convertire la linea di produzione LCD nella fabbrica in Corea, in produzione di QD-OLED.
La linea Tangjong sarà convertita dall’attuale produzione di 125 mila pannelli LCD al mese a circa 30 mila pannelli QD-OLED al mese. La produzione di massa inizierà nel primo trimestre del 2021, con la SDC che prevede di convertire tutte le sue linee LCD da 360.000 di pannelli mensili, alla produzione QD-OLED per circa 100.000 pannelli QD-OLED al mese.
Secondo DSCC, i QD-OLED di Samsung offriranno diversi vantaggi rispetto all’attuale sistema LGGB WRGB (quattro subpixel + filtri colorati). Samsung sarà in grado di utilizzare tre sottopixel e solo due livelli di emissione (LGD ne utilizza quattro), quindi il suo stack includerà 13 livelli rispetto ai 22 livelli dei televisori LGD, il che significa meno fasi di deposizione, rese migliori e costi dei materiali inferiori.
In effetti, DSCC stima che un metro quadrato di produzione QD-OLED richiederà materiali che costano circa 26 dollari, rispetto a quasi 95 dollari in un metro di produzione WOLED.
Le due principali sfide per i pannelli QD-OLED, secondo DSCC, sono quelle che riguardano gli emettitori OLED blu (la prima generazione probabilmente utilizzerà emettitori fluorescenti) e un buon convertitore di colori a punti quantici (QDCC). Anche la gestione della luce in questa architettura è una sfida seria per il produttore.
Molto probabilmente, tutte queste sfide furono alla base di rapporti precedenti, secondo cui Samsung avrebbe riscontrato parecchie difficoltà con la nuova tecnologia, tanto da dover rimandare la produzione e la diffusione di questi pannelli al primo trimestre del 2023. Le nuove previsioni sono più ottimistiche, ma non si tratta di un dato ancora certo.