Samung vuole ripartire da dove si è fermata HP. Il passaggio del testimone tra le due società potrebbe avvenire, secondo alcune indiscrezioni, sul progetto webOS, il sistema operativo che la società di Palo Alto aveva acquisito con l’incorporazione di Palm assieme ad una lunghissima serie di brevetti e proprietà intellettuali in campo software e hardware, e che recentemente è stato relegato ad un ruolo indefinito per la decisione di abbandonare l’hardware touch. A dare conto dell’interessamento di Samsung per WebOS è Digitimes. Anche se il sito taiwanese non è sempre affidabilissimo, le ragioni che vengono portate per dare spessore all’indiscrezione sembrano essere del tutto plausibili.
L’obbiettivo che Samsung avrebbe in mente, spiega il Digitimes, è quello di concorrere direttamente con Apple su dispositivi mobili avendo a disposizione un sistema operativo moderno ed efficiente ed integrato dal punto di vista dello sviluppo con il suo hardware. Di riprodurre, insomma, l’ecosistema che differenzia Apple da tutti i concorrenti.
Un secondo obbiettivo sarebbe quello di prepararsi ad un eventuale voltafaccia di Google da cui oggi Samsung dipende quasi interamente per la base intorno a cui costruisce i suoi Galaxy, tutti fondati su Android. Come noto Big G ha infatti deciso di acquistare Motorola e anche se nel corso delle prime dichiarazioni il colosso di Internet si è affrettato a far sapere che nulla cambierà nei rapporti con i licenziatari, un numero crescente di analisti ha incoraggiato Samsung a preparasi ad un’alternativa sia quella che punta verso Microsoft e il suo Windows 7 Mobile sia quella che potrebbe affidarsi ad un rilancio di Bada, il sistema operativo “della casa”, oggi non troppo sulla cresta dell’onda. L’acquisto di webOS rappresenterebbe un’eccellente alternativa ad un abbraccio con Microsoft e probabilmente avrebbe costi non troppo superiori rispetto a quelli necessari per rafforzare Bada; in più intorno a webOS c’è già una grande considerazione da parte di un gruppo di sviluppatori che seppure non troppo numerosi hanno grande esperienza sul codice che fu di Palm. Con in mano webOS, pur senza abbandonare del tutto Android, Samusung potrebbe differenziarsi dalla concorrenza e predisporre uno scudo per ogni evenienza.
L’acquisto di webOS e magari anche del patrimonio (in toto o di parte) delle proprietà intelletuali che furono di Palm avrebbe anche un secondo e non trascurabile effetto non tenuto in considerazione da Digitimes ma che appare del tutto evidente: la protezione da futuri attacchi legali di Apple. Palm aveva solide basi e brevetti in quantità che risalgono ai tempi di Palm Pilot utili, come aveva ai tempi più volte spiegato l’allora CEO Jon Rubinstein, a mettere al sicuro Palm da qualunque azione in tribunale da parte di Cupertino.
L’acquisto di WebOs potrebbe, infine, dare a Samsung la possibilità di costruire non solo tablet di nuova generazione fondati su un sistema operativo considerato eccellente ma anche cellulari touch. Infine non è da escludere che, come già intendeva fare HP, Samung possa usare WebOs anche per migliorare e differenziare la sua offerta PC.
HP nelle ore immediatamente successive all’annuncio della cancellazione dei piani per dispositivi hardware touch, siano essi tablet che telefoni, aveva fatto cenno alla volontà di rielaborare una strategia intorno a webOS senza escludere la possibilità di cederlo a terze parti o, al limite, di concerderlo in licenza. Samsung potrebbe essere il cliente perfetto se davvero questa strategia dovesse andare a maturazione.