Presto Samsung Hub sarà completamente chiuso: nelle scorse ore è circolata l’anticipazione circa la chiusura della sezione dedicata alla musica che avverrà il primo luglio ma, stando ad alcune dichiarazioni rilasciate da un dirigente Samsung, nelle prossime settimane saranno terminati anche gli altri servizi di Samsung Hub, in particolare quelli dedicati ai video, ai libri e alle app.
La piattaforma Samsung Hub è stata pensata e realizzata come l’equivalente di iTunes Store per i dispositivi mobile della multinazionale coreana. Accedendo a Samsung Hub, pre-installato nei principali tablet e smartphone del costruttore, gli utenti potevano ascoltare anteprime dei brani, compare canzoni e album, riprodurre radio web gratuite o abbonarsi a servizi di musica in streaming, noleggiare e acquistare video, consultare cataloghi di ebook per l’acquisto e l’accesso da smartphone e tablet, infine accedere a uno store di app curato direttamente da Samsung.
Ora secondo le dichiarazioni di Philips Berne, marketing manager divisione technical media di Samsung, l’intero Samsung Hub sarà terminato. Notiamo che l’imminente stop del servizio musicale non è arrivato tramite una comunicazione ufficiale, non ancora almeno, ma è emerso dalle email inviate agli utenti in cui vengono invitati a scaricare tutti i brani e gli albun acquistati entro il primo luglio. In ogni caso i piani immediati del colosso sud coreano sembrano chiari in proposito: insieme alla musica saranno terminati anche tutti gli altri servizi.
Le ragioni sono principalmente due: da un lato lo scarso successo riscosso tra gli utenti ma soprattutto la volontà di Google di ridurre la frammentazione di Android. Nonostante Samsung Hub fosse pre-installato di serie sui principali dispositivi Samsung, gli utenti hanno preferito con ogni probabilità utilizzare canali alternativi per i propri contenuti digitali. In campo audio, radio e musica esistono decine di alternative, per gli ebook le piattaforme Amazon e Kobo offrono accesso universale, per le app esiste Google Play mentre per i video la disponibilità di alternative dipende dal paese in cui vive l’utente.
Il tentativo di Samsung di differenziare i propri dispositivi offrendo Samsung Hub non è però passato inosservato a Mountain View: cambiamenti di interfaccia e la proposta di store digitali alternativi rischiano di distrarre gli utenti dalle alternative proposte da Google e anche di diversificare ulteriormente il già frastagliato mondo Android. Così lo scarso successo di Samsung Hub presso gli utenti e la volontà di normalizzare Android di Google portano entrambe in un’unica direzione. Nonostante gli ingenti investimenti e l’impegno di Samsung per offrire una piattaforma à la iTunes Store di Apple, questa volta la multinazionale che fa terra bruciata in settori chiave dell’elettronica di consumo, è costretta a battere in ritirata. In questo caso budget milionari e tecnologie acquisite non sono serviti per creare un hub centrale e unificato come l’iTunes Store, App Store, iBook store invidiati da buona parte dei colossi IT, con la sola eccezione di Amazon, fortissima nel comparto libri ed ecommerce, meno negli altri.
La chiusura di Samsung Hub dimostra che non bastano capitali e tecnologie per costruire un’esperienza di acquisto completa e soddisfacente per gli utenti. La partita fondamentale per i media digitali torna, anzi, non si è mai spostata dai tre protagonisti principali: Amazon, Apple e Google, rigorosamente in ordine alfabetico.