Il giudice Sir Robin Jacob, magistrato britannico oggi in pensione, ha trovato un nuovo incarico. Fa da consulente per Samsung in un caso che oppone la casa coreana a Ericsson in Olanda. Non ci sarebbe di che occuparsi della vicenda non fosse che il giudice pagato per supportare le ragioni di Samsung, sia lo stesso magistrato che, pagato dai cittadini britannici, aveva respinto una causa di Apple contro Samsung. A notare l’accaduto è Florian Mueller, noto blogger e attento osservatore dei contenziosi legali che riguardano le aziende tecnologiche.
Muller ricorda che Sir Robin Jacob, era stato protagonista di un paio di sonore bacchettate all’indirizzo di Apple. Nella prima occasione aveva sciolto Samsung dall’accusa di avere copiato il design dell’iPad. “Non è bello come l’iPad” si leggeva nella sentenza e i prodotti della concorrenza “non sono abbastanza fighi” (cool, ndr).
L’argomentazione spinse Apple a pubblicare un particolare messaggio pubblicitario citando parti della sentenza in cui si dichiarava che il Galaxy Tab di Samsung fosse ritenuto meno “cool” di iPad, facendo riferimento ad altre cause vinte da Apple per plagio del design del tablet della Mela da parte di Samsung. Una mossa, quest’ultima, che non piacque per nulla al giudice, il quale ordinò di modificare entro 48 ore il messaggio, considerato “falso e inaccurato” evidenziando con cura la modifica sull’home page del sito britannico di Apple.
In quell’occasione fece molto rumore l’accusa rivolta dal giudice ad Apple, azienda bollata come mancante d’integrità morale, un giudizio ritenuto molto severo oltre che lontano da quello che dovrebbe essere lo spirito con cui si pronuncia una sentenza.
“Sono sicuro” dice Mueller, “che Samsung e Sir Robin Jacob non si sarebbero accordati se ciò comportasse la violazione della legge e non penso affatto che Robin Jacob fosse stato pagato da Samsung ai tempi della sentenza” ma, aggiunge, “Per qualcuno così preoccupato “dell’integrità morale” è del tutto inusuale emettere una sentenza favorevole a una parte e farsi assumere poi da questi ultimi come esperto in altre controversie da questa stessa parte. Il rischio è di fornire l’impressione che il giudice che ha colpito Apple in maniera pesante sotto il profilo delle pubbliche relazioni, in un modo che ho trovato estremo e ingiustificato, sia stato così generosamente ricompensato».
[A cura di Mauro Notarianni]